A Frosinone, i lavoratori dell’Ufficio URP e del PUA sono costretti da tempo a operare in condizioni che definire inadeguate è un eufemismo. A denunciare la situazione è l’UGL sanità, attraverso la segretaria Rosa Roccatani, che punta il dito contro una gestione che sembra ignorare ogni criterio di dignità, sicurezza e rispetto per la persona.
L’attività quotidiana si svolge in un sottoscala angusto, condiviso da sei o sette operatori. Alcuni, addirittura, si trovano a lavorare nei corridoi, privi di qualsiasi riservatezza. È una realtà che rende impossibile garantire la privacy degli utenti e mina la produttività del personale, in spazi che violano palesemente le norme sulla sicurezza.
Ciò che rende la situazione ancora più paradossale è che, mentre si spendono circa 48mila euro all’anno in consulenze esterne per la tutela della privacy, questa viene sistematicamente disattesa proprio dove dovrebbe essere più tutelata: nei servizi al pubblico. Le conversazioni si svolgono alla presenza di altri utenti e colleghi, in locali così ristretti da non permettere nemmeno il minimo riserbo.

A tutto questo si aggiunge un silenzio istituzionale assordante. Il direttore del Distretto B, che secondo la normativa vigente (articoli 16 e 299 del D.Lgs. 81/2008) ha precise responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro, non ha finora assunto alcuna iniziativa concreta, nonostante i ripetuti solleciti da parte del personale.
A complicare ulteriormente il quadro, c’è il fatto che non mancherebbero locali liberi o spazi da riorganizzare. Alcuni ambienti risultano vuoti o vengono affittati a medici esterni, mentre a chi è impegnato quotidianamente nell’accoglienza e nell’ascolto del cittadino non viene garantito nemmeno il minimo indispensabile per lavorare in modo decoroso.
Il disagio, ovviamente, non è solo per i dipendenti. Anche l’utenza è penalizzata da un sistema che non riesce a offrire un servizio adeguato. Ne va dell’immagine stessa della sanità pubblica, già messa a dura prova da mille difficoltà. E proprio per questo, l’UGL sanità chiede un cambio di rotta immediato.
Rosa Roccatani lo dice chiaramente: “La dignità dei lavoratori e il rispetto dei cittadini non possono essere messi da parte”. Servono spazi adeguati, un’applicazione coerente delle normative, una riorganizzazione che tenga conto dell’effettivo fabbisogno degli uffici. Serve, soprattutto, ascolto e rispetto per chi ogni giorno, in quelle stanze soffocanti, continua a garantire un servizio essenziale alla comunità.
Per l’URP e il PUA di Frosinone è il momento di passare dalle parole ai fatti. Le condizioni di lavoro non sono più sostenibili. Intervenire è un dovere, non un’opzione.
segui le notizie del tuo Territorio