Una conferenza stampa per chiedere chiarezza per sapere quali sono i progetti del Borgo Protetto, che l’amministrazione vorrebbe fare realizzare alla società Borghi d’Italia, riconducibile alla società Giomi.
Un progetto che sta tenendo banco nella comunità corese, almeno quella più attenta che ha partecipato all’incontro pubblico che si è svolto in città, presso il centro anziani.

Una cinquantina di persone hanno partecipato, intervenendo anche in maniera accorata, dopo le relazioni del comitato, molto puntuali, almeno per i documenti in loro possesso.

Nessuno degli amministratori di maggioranza si è presentato all’incontro, seppur invitato, mentre erano presenti tre consiglieri di minoranza, i fratelli Silvi, Germana ed Evaristo di FDI e Aristide Proietti, fuoriuscito dalla maggioranza De Lillis.
Presente anche l’esponente dei cinque stelle Augusto Ciotti, di Potere al Popolo, Claudio Caratelli e del Pci, Sonia Pecorilli. Presente anche l’associazione Il Corace.

Ad aprire la discussione è stato Maurizio Ferrari che ha pacatamente detto “Noi vogliamo capire, perché quello che si vuole fare è una variante significativa che modifica il territorio. Abbiamo chiesto gli atti e non ci sono stati dati tutti, così non va bene, c’è bisogno di trasparenza, vogliamo informare i cittadini e stimolare un confronto con il consiglio comunale, in commissione urbanistica, nella conferenza dei capigruppo.” Che ha aggiunto inoltre:
“L’unico momento di confronto si è avuto lo scorso novembre di un anno fa. Il sindaco fece una assemblea pubblica alla quale però parlarono solo i tecnici della Giomi. Sono state proposte interrogazioni, mozioni, abbiamo avanzato una richiesta di annullamento degli atti in autotutela, abbiamo fatto una segnalazione alla Procura della Repubblica, abbiamo proposto osservazioni alla variante al piano regolatore svolta in maniera asincrona, abbiamo scritto all’area urbanistica della regione, ma ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro.” Ha proseguito Ferrari
“Bisogna fare chiarezza, quali sono i costi, quali sono i vantaggi per i cittadini di Cori, che impatto avrà questo progetto” Ha concluso Maurizio Ferrari
Gli ha fatto eco Laura Palombi che ha spiegato tecnicamente il progetto sulla base dei documenti in loro possesso. “Bisogna dire che la proposta è stata fatta dal privato e questo intervento urbanistico per 34 mila metri cubi, andrà inevitabilmente a modificare il territorio e la vocazione della città, che diventerà a servizi. Questo tipo di progetto non fa parte di una strategia condivisa, ma nasce da una richiesta del privato ed è un progetto stravolgente che l’amministrazione ha condiviso. Il requisito fondamentale è la trasparenza, ma i documenti che abbiamo richiesto sono pochi e nemmeno quelli fondamentali.” Ha esordito la Palombi che ha proseguito
“Questa è una vera variante al piano regolatore del 2012 e se si cambia la variante la prg deve esserci un interesse pubblico, che noi non ravvisiamo. Questo insediamento prevede delle case albergo per ospitare 240 persone, anziani autosufficienti che avranno a disposizione spazi condivisi, un teatro, una piscina, un depuratore autonomo. Si tratta di un insediamento urbanistico pari ad un sesto di quanto prevede il prg in termini di edificazione (120.000 m3 n.d.r.) Case albergo senza personale sanitario con assistenza sanitaria a chiamata con tanto di guardiania a protezione del borgo.” Ha continuato nella disamina Laura Palombi.
“Nel 2022 Borghi d’Italia ha presentato alla regione una richiesta di Vas (Valutazione ambientale strategica) che è un documento che serve ad indicare la protezione ambientale rispetto alle richieste di edificabilità. A dicembre dello stesso anno la Regione ha affermato che tale intervento non era assoggettabile a Vas e la società ad aprile del 2023 deposita il progetto e chiede al comune di avviare la conferenza di servizi. Il dirigente dell’ufficio urbanistico dichiara che quel progetto non si può applicare la norma dell’iter agevolato, esprimendo un parere contrario.” Continua Palombi
“Quale interesse pubblico? Nella convenzione urbanistica mancano le somme che il privato deve l comune per le plusvalenze derivanti dal cambio di destinazione d’uso e i costi degli oneri di urbanizzazione. Non è stato tenuto conto del catasto incendi, quello presentato agli atti della variante si ferma al 2021, quando invece subito dopo la chiusura dell’iter della variante, è uscito fuori l’aggiornamento del catasto incendi che certifica un incendio su quelle particelle nel 2022 e quindi per legge non si potrebbe edificare nulla su quelle particelle per i prossimi 15 anni.” Ha puntualizzato Laura Palombi.
“A maggio del 2024 però la cnferenza dei servizi si è conclusa con una serie di prescrizioni che sono giunte dall’astral rispetto agli accessi stradali e sul depuratore e dalla Regione Lazio per la piscina che non potrebbe essere realizzata. Ma soprattutto quale è l’importo della plusvalenza visto che una parte si calcola con dei parametri stabiliti per legge, ma manca il regolamento comunale che definisce gli ulteriori parametri che il Comune deve definire quale ristoro economico.” Ha sottolineato Palombi
“Così come manca la cessione delle aree che il privato deve dare al Comune in cambio dove i cittadini possono accedere. Ci sono condizioni agevolate per i cittadini di Cori? Quante persone residenti possono avere un accesso agevolato al Borgo? A che prezzo? Senza considerare che quella zona è a forte rischio idrogeologico che il geologo conferma dicendo che non si conoscono le operazioni per mitigare questo rischio e che i correttivi dovranno essere valutati dopo ogni sondaggio.” ha continuato Palombi rivolgendo un appello alle istituzioni e ai consiglieri comunali
“Cosa fa il Comune? Convocherà un consiglio comunale?”
Dario D’Arcangelis ha chiuso gli interventi del comitato “C’è un ruolo della politica che va recuperato e un ruolo dei consiglieri comunali e quello dei cittadini. Iniziative non sono state fatte, non sono stati fatti atti di denuncia, si vuole fare un mega progetto di cui non si sa quasi nulla. MI dispiace che la maggioranza non sia presente, anche se è stata invitata, perché ha perso una opportunità per spiegare ai cittadini questo progetto.” ha detto D’Arcangelis che ha poi esortato i consiglieri presenti a rendersi parte attiva.
“La politica deve tornare a parlare con i cittadini, bisogna ricreare un rapporto con la gente che oggi manca, ognuno deve fare il suo nel rapporto con la comunità. Da un progetto presentato anni fa a Latina di integrazione sanitaria si è passato ora ad un progetto che prevede un insediamento residenziale che di fatto è rivolto a pochi. Da oggi ci dobbiamo mobilitare per avere risposte chiare e trasparenti.” Ha concluso Dario D’arcangelis