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Home » Blog » Adolfo Mele sulla sentenza della Corte dei Conti “Angelini non poteva non sapere”

Adolfo Mele sulla sentenza della Corte dei Conti “Angelini non poteva non sapere”

Eugenio SiracusaEugenio Siracusa09/05/20255 Mins Read
Adolfo Mele punta il dito contro l'ex sindaco Felicetto Angelini

Adolfo Mele, interviene sulla sentenza della Corte dei Conti, dopo le parole dell’ex sindaco Felicetto Angelini affidate ad un video, che ha respinto il piano di riequilibrio finanziario presentato dalla sua giunta, ma discusso dall’attuale, ha destato molto interesse nella città di Artena.

Soprattutto per alcuni contenuti del video che mirano a scaricare sull’incapacità dell’attuale Sindaco e dell’attuale amministrazione il risultato di questa sentenza.

L’ex amministratore di Artena ha espressamente detto che il Sindaco e il ragioniere non erano preparati e non hanno saputo rispondere.

Eppure l’ex sindaco sapeva che, di li a breve, il comune sarebbe stato chiamato dalla Corte dei Conti e allora perché non ha offerto una collaborazione?

Parte da questa domanda l’intervento di Adolfo Mele, attivista di Artena e sempre attento ai problemi della città.

“Come mai l’ex sindaco è rimasto in silenzio invece di collaborare per il bene dei cittadini, come dice lui per dispensare consigli utili e saggi? ” Si chiede Adolfo Mele.

“Se l’udienza era pubblica lui c’è andato? Era presente o c’era qualcuno per lui, per sapere come si è svolto l’esame?” Prosegue Mele nelle domande che in città i cittadini, al bar o in piazza si stanno facendo.

All’audizione erano presenti il Sindaco, Silvia Carocci, il ragioniere capo e due consiglieri del Comune di Artena.

Il bilancio commissariato durante la giunta Angelini

Il piano di riequilibrio comunque è stato fatto dal commissario prefettizio nominato per il bilancio Oricchio. Afferma Mele “Bisogna sottolineare come già all’epoca il comune non era stato in grado di fare il bilancio, ammettendo quindi una propria incapacità, tanto da essere stati commissariati, il che amministrativamente parlando, è una sorta di fallimento politico amministrativo“

“Il commissario proponeva ai consiglieri comunali le eventuali soluzioni e i consiglieri di maggioranza hanno sempre votato a favore.”

“Il comune era commissariato per il bilancio, le proposte dovevano arrivare anche ai consiglieri comunali, come si dice in giro e nei bar” Sottolinea Mele.

“Il consiglio comunale doveva approvare le proposte del commissario. Alla Corte dei Conti è una discussione su documenti e dati oggettivi, mica è un compito a piacere.” Aggiunge Mele.

“Si basa sui documenti presentati. E parlano da soli ” Afferma Adolfo Mele che implicitamente fa rilevare che il piano era già stato depositato e non si poteva fare altro che essere “interrogati” su quei numeri, al di là delle argomentazioni che lasciano il tempo che trovano, di fronte ai magistrati contabili.

Secondo Mele, dunque, la sentenza della Corte dei Conti era inevitabile.

C’’è anche da sottolineare che Felicetto Angelini non e’ certo un novizio della politica artenese “Nel 2014 lui non era appena arrivato, aveva fatto già 4 anni in opposizione e non era proprio digiuno. Angelini è dal 2010 che era presente in consiglio comunale e non poteva non sapere, almeno così dicono nelle trattorie” Aggiunge non senza ironia Mele.

Il nodo CPL Concordia

“Riguardo al famoso contratto con la CPL concordia, come mai la sua amministrazione non ha ritenuto di annullarlo, visto che era stato da poco firmato o revocato in autotutela? ” Si chiede ancora Adolfo Mele.

Un appalto lievitato da 200 mila a 400 mila euro.

“Se c’era questa situazione si poteva e si doveva intervenire. Ricordo che c’erano due protocolli che affermavano che quella scelta era scellerata.” Precisa Mele.

“Nel secondo protocollo si chiedevano i controlli da parte di un’autorità esterna, per verificare che i lavorati erano stati eseguiti a norma di legge. Ho protocollato io la richiesta al sindaco per chiedere di verificare se i lavori erano stati fatti a regola d’arte e a norma di legge. Sto ancora aspettando, oggi, una risposta.” Precisa Adolfo Mele.

16 milioni di crediti non riscossi, il fardello del Comune

L’altro tema sono i crediti non riscossi dal comune per un totale di 16 milioni di euro, una cifra enorme per un comune piccolo come Artena.

“Quando è diventato sindaco, nel 2014 , Angelini, in una prima intervista aveva affermato che il Comune era quasi in predissesto. Come è possibile che ci siano 16 milioni di crediti non riscossi?“

“Dal 2014 al 2024 quali azioni sono state messe in atto per evitare che aumentassero, cosa hanno fatto per recuperare i crediti? E’ semplicistico affermare che nell’ultimo anno il Comune stava incassando i crediti, perché c’è un ritardo di 10 anni.” Incalza Adolfo Mele.

“Se erano 10 milioni nel 2014, come è stato possibile che i crediti siano aumentati?” Si chiede Mele e se lo stanno chiedendo i cittadini di Artena, quelli che le tasse le hanno sempre pagate, diversamente da chi non le ha mai pagate e pare che nessuno del Comune le ha pretese.

I fondi PNRR e i tributi comunali

“Angelini afferma che la sua amministrazione ha intercettato 15 milioni di finanziamento in 10 anni e quelli che PNRR? ” Si domanda ancora Mele

“Da voci di corridoio o da piazza del mercato si dice che alcuni di questi finanziamenti siano stati rimandati indietro. Questi finanziamenti sono stati trovati anche per il palazzetto dello sport, delle tribune dello stadio, per la “buca” in centro storico? ” Puntualizza Adolfo Mele.

Adolfo Mele punta il dito anche sui tributi che i cittadini pagano “Sempre al mercato le voci dicono che le tasse sono al massimo già da tre anni. Vedremo come stanno effettivamente le cose. Così come vedremo se sarà vero che verrà fatto un ricorso contro la sentenza della Corte dei Conti. Se sarà così parteciperò nei contenuti ed economicamente”.

Mele poi chiude facendo una riflessione sugli amministratori dell’ultimo mandato Angelini. “Se il Comune stava così bene, come mai non c’è stata continuità amministrativa? Come mai nessuno della maggioranza si è candidato a sindaco? Ma non era tutto a posto ?, Artena non era come la Svizzera? Eppure nessuno se l’è sentita di candidarsi a Sindaco” Afferma Mele che lancia l’ultimo affondo all’ex Sindaco Angelini:

“Penso che non poteva non sapere, anzi sapeva tutto avendo fatto ininterrottamente per 14 anni l’amministratore del comune di Artena” Conclude Adolfo Mele.

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