Il Comune di Terracina è sempre più nel caos con la crisi politica che ha bloccato l’amministrazione comunale. Tensioni quotidiane, fratture interne alla maggioranza, passaggi all’opposizione e dimissioni segnano la cronaca politica di questi giorni.
A parlare apertamente è Arcangelo Palmacci, segretario provinciale di Azione, che denuncia un clima di paralisi e autoreferenzialità all’interno della maggioranza consiliare e un’opposizione debole, incapace di offrire un’alternativa concreta.
Equilibri rotti e dimissioni in serie
L’ultima crepa si è aperta in uno dei gruppi consiliari di maggioranza: due consiglieri passano all’opposizione, mentre il terzo, capogruppo, resta in maggioranza. In parallelo, si è dimesso anche l’assessore di riferimento, lasciando un vuoto che evidenzia una maggioranza ormai logorata e in balia di veti incrociati.
Le domande ora si moltiplicano: si andrà verso un rimpasto, un azzeramento della giunta, o il sindaco sostituirà soltanto l’assessore sperando di proseguire come se nulla fosse?
Un frastuono senza contenuti
Secondo Palmacci, tutto questo trambusto politico manca di un fondamento reale. “Quali sono le divergenze? Dove sono le motivazioni? Nessuno lo spiega chiaramente. A dominare sono solo giochi di potere interni, rivalità personali, senza alcun dibattito pubblico su idee o proposte”.
Il risultato è che i cittadini si ritrovano esclusi, spettatori disillusi di un teatrino autoreferenziale. “Le strade restano rotte, i servizi in affanno, l’ascensore non c’è, la stazione è degradata. Mentre il rumore politico cresce, i problemi veri restano lì”.
Una maggioranza senza guida, un’opposizione senza visione
Palmacci punta il dito contro una maggioranza “che ha trasformato il governo in un gioco di equilibri interni, senza visione né guida”, ma non risparmia l’opposizione, definita “più spettatrice che alternativa”.
Invece di aggregare forze e idee per un progetto politico credibile, ha preferito approfittare delle crisi interne sperando in un vantaggio immediato. Un tatticismo che non ha prodotto risultati.
A peggiorare il quadro, “convergenze mai chiarite” tra alcuni esponenti della maggioranza e dell’opposizione, già emerse nelle recenti candidature trasversali al consiglio provinciale. “Tutto ciò alimenta confusione e sfiducia”.
“Ora basta: servono idee, responsabilità e spirito di servizio”
Per Palmacci, la crisi al Comune di Terracina può rappresentare una opportunità, per un cambio rotta: “La politica deve tornare a parlare chiaro, a costruire e non solo a demolire. Basta con le piroette e i personalismi. Serve un progetto serio e condiviso, fatto di competenze, spirito di servizio, ascolto dei cittadini e confronto vero”.
Azione, conclude, è pronta a fare la sua parte. “Non partendo dall’ego, ma dal dovere verso la comunità. È da qui che bisogna ripartire”.