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Home » Blog » Diecimila firme per chiedere alla Asl Rm6 la riapertura del punto nascite dell’Ospedale di Anzio.

Diecimila firme per chiedere alla Asl Rm6 la riapertura del punto nascite dell’Ospedale di Anzio.

In due giorni raccolte già 1000 firme. Il Comitato proseguirà nelle prossime settimane la raccolta di firme. Un banchetto anche di fronte all'Ospedale di Anzio
Eugenio SiracusaEugenio Siracusa08/07/20244 Mins Read
Il banchetto della raccolta di firme per la riapertura del centro nascite di Anzio

Mille firme sono state raccolte in un fine settimana ad Anzio per chiedere la riattivazione del punto nascite dell’Ospedale Riuniti.

Una iniziativa senza precedenti, dopo due anni di silenzio assordante sui motivi per i quali il punto nascite di Anzio non sia più operativo, i cittadini hanno rotto gli indugi e spontaneamente si sono costituiti in comitato per accendere i riflettori sul punto nascite di Anzio e più in generale sullo stato della sanità della Asl Rm6.

Il Comitato per la riattivazione del punto nascite di Anzio è formato dal dr. Sergio Mangili, ex dirigente della Asl Rm6, Maria Cupelli, Filomena Retrosi, Patrizio Retrosi, presidente del museo dello sbarco di Anzio e dall’associazione Little Help, attiva sul territorio.

Così da questo fine settimana è partita la raccolta di firme che ha subito suscitato curiosità ed interesse ed ha riscosso immediatamente successo tra i cittadini.

Mille firme in due giorni, nonostante la pioggia di domenica. La raccolta di firme proseguirà per tutto il periodo estivo fino a raccogliere le 10 mila firme, obiettivo che il comitato si è dato.

Inoltre il comitato ha già in animo di richiedere l’audizione in commissione sanità regionale alla quale consegnare le diecimila firme ed oltre, che verranno raccolte fino a settembre, per essere ascoltati e per portare le istanze di un territorio nel quale vivono, tra Anzio e Nettuno, 120 mila persone, che raddoppiano durante il periodo estivo.

I banchetti per la raccolta delle firme saranno anche presenti nei quartieri di Anzio, e uno di questi verrà posizionato di fronte l’ingresso dell’Ospedale.

Insomma, i cittadini non ci stanno ad assistere al depauperamento della loro struttura ospedaliera, che viene sminuita nei servizi primari, senza una ragionevole motivazione, ne tecnica ne scientifica.

L’invito a firmare da parte del Comitato

Bisogna anche sottolineare come il punto nascite ad Anzio non sia mai stato chiuso, ed ha in essere tutte le strutture pronte per essere utilizzate, ma manca il personale per la riapertura.

“Il nostro obiettivo è di attirare l’attenzione sull’ospedale di Anzio – dice Maria Cupelli del Comitato – sappiamo che ci sono difficoltà di carattere generale, anche di risorse, ma davvero non si capisce il motivo per il quale, pur avendo un reparto attrezzato e pronto non venga riaperto“.

“Si lascia sguarnito un territorio di 120 mila persone che sono costrette a rivolgersi al NOC o ad altre strutture per far nascere i loro figli, quando si potrebbe fare direttamente ad Anzio“

“Vogliamo capire – prosegue Cupelli – perché è stato tagliato questo servizio. La sanità è in affanno, questo lo sappiamo, ma gli ospedali che ruotano intorno al polo sanitario debbono avere servizi necessari garantiti. La nostra iniziativa nasce anche per essere ascoltati come cittadini, visto che nessuno lo fa, essendo i Comuni di Anzio e Nettuno commissariati, e vogliamo scongiurare che in assenza della giusta attenzione, qualcuno possa pensare di approfittare di questo vuoto per impoverire i servizi sul territorio“

L’iniziativa messa in piedi dal comitato ha riscosso interesse anche da diversi medici di base e anche da parte delle associazioni Meet, La dolce vita cineclub e Alternativa per Anzio, che ogni anno organizzano la rassegna cinematografica gratuita nei quartieri di Anzio e hanno dato la disponibilità a raccogliere le firme nelle serate delle proiezioni.

Una battaglia di civiltà che sicuramente non potrà passare inosservata. Anche perché il tema dei centri nascite è di attualità sull’asse Velletri – Anzio.

Infatti a Velletri si stanno spendendo soldi per mettere a norma, ampliare i servizi necessari e assumere il personale per riaprire “ex novo” il reparto di neonatologia, mentre ad Anzio il reparto non è mai stato formalmente chiuso, ha già tutte le attrezzature necessarie, mancherebbe solo il personale, ma negli atti regionali e della Asl si parla solo del punto nascite di Velletri e neanche una parola su Anzio.

“La Regione deve delle spiegazioni – ha detto Maria Cupelli a nome del Comitato – ed anche il Presidente Rocca non può esimersi dallo spiegare il senso di queste decisioni“

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