L’unico parlamentare a metterci la faccia, nella manifestazione contro il riarmo della fabbrica KNDS di Anagni, è stata la deputata Ilaria Fontana del Movimento 5 Stelle che ha parlato di bonifica e riconversione. Fischi e accuse sono arrivati dai manifestanti quando ha preso la parola, ma la deputata ha saputo confrontarsi e portare a termine il suo intervento.
Nonostante qualche criticità Fontana, che è di Frosinone, ha chiaro cosa si può fare per risollevare la Valle del Sacco, martoriata da decenni di sfruttamento intensivo da parte del sistema produttivo che ha lasciato solo inquinamento e problemi di salute ai cittadini.
Per Ilaria Fontana il tema ambientale è un tema conosciuto. E’ attualmente capogruppo ambiente del movimento 5 stelle e Vicepresidente del gruppo alla Camera. Nel Governo precedente a guida 5 Stelle è stata anche Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica.

Le proposte dei 5 stelle per il territorio
Lei è venuta a protestare, ma qual’è la vostra posizione sul territorio?
“La nostra e la mia posizione è chiara. Serve la bonifica – ha esordito Ilaria Fontana – Quando siamo andati al governo abbiamo fatto un accordo di programma che ha portato su questo territorio 56 milioni di euro. Cosa significa questo. Significa capire cosa è presente nelle matrici ambientali, acqua aria e suolo. Dopodiché si può partire con la bonifica e con il post bonifica, ovvero cosa ci facciamo su questo territorio“
E cosa si dovrebbe fare?
“Una riconversione che può partire però solo dopo aver fatto la bonifica. La scelta su questo territorio qual’è? Una riconversione parabellica? E’ stata fatta già più di venti anni fa e sappiamo già come è andata a finire. Bisogna che venga fatta una moratoria immediata e la bonifica del territorio uscendo fuori dalla retorica dei posti di lavoro“
Posti di lavoro che proprio non sembrano esserci in questo progetto
“L’incidenza è pari a zero. Bisogna riconvertire creando vera occupazione, per fare questo serve maggiore trasparenza, che metta in relazione dal governo alla regione, i comuni e i cittadini, che sono coloro che devono essere coinvolti. Oggi invece subiscono scelte che arrivano dall’alto e capisco il logo sfogo, la loro rabbia, perché sono anni che arrivano promesse che non hanno avuto corso.”
Come si sostiene questa lotta dei cittadini, visto che qui non c’è nessuno degli amministratori del territorio, neanche i sindaci?
“Dobbiamo fare tutte le azioni possibili, su questo sito ho fatto una interrogazione parlamentare alla quale non ho avuto nessuna risposta dal Governo, ma non demordiamo adesso preparerò una interpellanza. Dobbiamo restare uniti se vogliamo veramente provare a cambiare questa modalità e pretendere le risposte“.
Per Ilaria Fontana c’è bisogno di una bonifica vera e una riconversione che abbia al centro le idee dei cittadini e l’azione delle comunità locali.
Ad Ilaria Fontana abbiamo chiesto un suo parere su Frosinone.
Frosinone e l’inquinamento, alcune idee
Lei è di Frosinone, la città tra le più inquinate d’Italia. Cosa si può fare, visto che l’amministrazione non pare proprio brillare, anzi sembra abbastanza inerme.
“Ovviamente il Sindaco può fare diverse cose. L’ambiente è una materia complessa, ma a livello comunale la cosa più semplice da fare è piantare gli alberi, che di per se può anche sembrare superfluo ma così non è. E’ un gesto antico, invitare i cittadini usare il trasporto pubblico locale, ma i cittadini devono essere messi in condizione di poterlo fare, deve essere funzionale al cittadino. Non si possono lasciare le famiglie in una condizione di disagio, devono essere messe in condizioni di poterlo fare. La transizione ecologica non deve essere una tragedia, va fatta con proposte e idee sensate.“
Già . Piantare gli alberi. Pure questa attività per la giunta Mastrangeli è un problema, visto che l’amministrazione non è stata neanche in grado di rispondere ad un bando regionale pensato proprio per piantare gli alberi nelle città .
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