Fratelli d’Italia Frosinone: il partito del ni, del forse, del vediamo. Se c’è una cosa che Fratelli d’Italia a Frosinone ha saputo fare con maestria, è l’arte dell’ambiguità. Un partito che, pur essendo il gruppo consiliare più numeroso, riesce a governare con il centrosinistra, litigare con il centrodestra, e nel frattempo disertare giunte e consigli comunali come se fosse in vacanza permanente.
Altro che coerenza politica: qui siamo davanti a un capolavoro di equilibrismo, degno di un circo itinerante.
Il progetto del Bus Rapid Transit (BRT), pensato per collegare De Matthaeis alla stazione, è diventato il detonatore di una crisi che covava da tempo sotto la cenere.
Il sindaco Mastrangeli ha tirato dritto, approvando la delibera in giunta senza gli assessori di Fratelli d’Italia, che hanno preferito fare gli spettatori silenziosi. Una scelta che ha il sapore di una sfida, ma anche di una recita ben orchestrata: perché se davvero FdI fosse contrario, perché non sfiduciare il Sindaco? Perché non uscire dalla maggioranza? Perché, forse, non conviene.
Cinque consiglieri comunali, due assessori e forse un presidente del consiglio comunale (Tagliaferri) che ha lasciato la lista Ottaviani sbattendo la porta. Eppure, nonostante tutto, Fratelli d’Italia resta lì, in una posizione che definire “cerchiobottista” è un complimento.
Diserta le sedute, si lamenta sui giornali, ma non rompe mai davvero. È come quel vicino che si lamenta del rumore ma non chiama mai i vigili.
Il sindaco Riccardo Mastrangeli, civico in quota Lega, ha perso per strada ben 9 consiglieri. La sua maggioranza è diventata un mosaico di pezzi sparsi, tenuto insieme da un filo di cortesia e qualche cena strategica.
Eppure, lui va avanti, convinto che il BRT sia la pietra angolare del suo mandato. Peccato che per molti cittadini sia solo una pietra sullo stomaco.
La vera domanda è questa: come si presenteranno Fratelli d’Italia e Mastrangeli alle elezioni comunali del 2027? Con quale faccia? Quella del partito che ha governato con il centrosinistra? Quella del gruppo che ha disertato le sedute ma non ha mai mollato le poltrone? Quella del sindaco che ha perso metà della sua maggioranza ma continua a dire che governerà per altri vent’anni?
La politica frusinate sembra uscita da una sceneggiatura di una telenovela sudamericana: tradimenti, alleanze improbabili, colpi di scena e tanta, tantissima confusione. Fratelli d’Italia è il partito del “ni”, del “forse”, del “vediamo”. E Mastrangeli è il sindaco del “non mi fermo”, anche se intorno a lui tutto si sta fermando.
Nel 2027, i cittadini di Frosinone avranno davanti un bivio: credere ancora a questa pantomima o voltare pagina. Ma una cosa è certa: se la politica è spettacolo, a Frosinone stanno dando il meglio. Peccato che il biglietto lo paghino i cittadini.