Il Sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli interviene sulla procedura di gara per la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani, affidata alla Super Eco srl. Le dichiarazioni arrivano dopo la richiesta di accesso agli atti e la lettera inviata al Sindaco e al Prefetto dal consigliere Pasquale Cirillo, che aveva sollevato dubbi sull’operato del Comune.
Le parole di Mastrangeli
Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli chiarisce sulla vicenda Super Eco: “L’amministrazione comunale di Frosinone opera in piena trasparenza, nel rispetto delle leggi e dei principi che governano l’attività amministrativa, nell’esclusivo interesse della città e dei cittadini.”
“Sono certo che dalla lettura degli atti anche il consigliere Pasquale Cirillo converrà su questo punto“. Il primo cittadino fa riferimento alla gara d’appalto, gestita dalla Stazione Unica Appaltante dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone, che si è chiusa con l’assegnazione del servizio a Super Eco srl.

Sul procedimento pesa la sentenza del TAR del Lazio, sezione di Latina, emessa il 16 aprile scorso, in seguito al ricorso dell’Impresa Sangalli, risultata seconda in graduatoria.
La sentenza del Tar e la successiva richiesta della DDA
Il tribunale ha confermato la regolarità degli atti amministrativi, evidenziando che le indagini penali sul legale rappresentante di Super Eco srl “non costituiscono causa di esclusione automatica” dalla gara.
Nel dispositivo si precisa che tali circostanze “non possono considerarsi rilevanti ai fini di una valutazione discrezionale quale grave illecito professionale” e che “la sottoposizione a indagini penali non costituisce, allo stato, circostanza idonea a fondare un’esclusione né oggetto di alcun obbligo dichiarativo“.
Tutto vero quello che dice il Tar alla data della sentenza, ma oggi c’è un fatto nuovo. Ovvero la richiesta di arresto per concorso esterno in associazione mafiosa, a Vittorio e Carlo Ciummo, quest’ultimo amministratore della Super Eco, da parte della DDA di Napoli.
La vicenda Super Eco
E della Super Eco si sta parlando in questi giorni anche in Sicilia dove la società cassinate ha vinto l’appalto per i rifiuti del Comune di Catania.
Un appalto vinto, sembrerebbe, grazie all’interessamento di un intermediario del clan mafioso Santapaola, nonché, all’epoca dei fatti, Presidente del Consiglio Comunale catanese, Giuseppe Castiglione, attualmente agli arresti domiciliari per voto di scambio nell’ambito dell’inchiesta Mercurio.
Ora pur rispettando il garantismo dovuto per queste situazioni, non si può non sottovalutare che Vittorio Ciummo ha già scontato cinque anni di carcere per reati concussori, quando era amministratore della società di rifiuti a cui successivamente è subentrata al Super Eco gestita dal figlio, attraverso la cessione di ramo d’azienda.
Dal punto di vista della normativa antimafia, Mastrangeli ha ricordato che l’informativa liberatoria della Banca Dati nazionale Unica Antimafia, alla data corrente, esclude cause di decadenza, sospensione o divieto per la Super Eco srl.
Inoltre, in seguito alle notizie di stampa sull’azienda, il 27 maggio gli uffici comunali hanno scritto al Prefetto per chiedere conferma della presenza della ditta nella white list, elenco che garantisce maggiori controlli antimafia sulle imprese più a rischio.
Ma non dice Mastrangeli se il Prefetto abbia risposto oppure no a questa richiesta.
Così come dovizia di particolari potevano essere serviti circa la gara di rifiuti di Frosinone.
Per esempio spiegando perché il Comune abbia atteso un anno prima di predisporre la gara, prorogando il servizio, quasi non sapesse che c’era una scadenza e che il bando andava predisposto prima.
“L’amministrazione Mastrangeli continuerà ad agire come sempre con rigore, responsabilità e trasparenza, respingendo con fermezza ogni tentativo subdolo di gettare ombre sul proprio operato e riaffermando, con i fatti, la propria adesione ai principi di legalità e buon governo“, conclude la nota del Sindaco.
Sindaco che, probabilmente, non ritiene di procedere a tutte le verifiche del caso circa l’eventuale opportunità e possibilità di sospensione del servizio in autotutela, proprio nel rispetto di quel principio di rigore, trasparenza e responsabilità che lo stesso Mastrangeli ha richiamato.
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