In occasione della 247ª edizione della Tradizionale Infiorata, che quest’anno si intreccia con il Giubileo indetto da Papa Francesco sul tema “Pellegrini di speranza”, il Comune di Genzano rilancia il valore collettivo della speranza come fondamento della comunità e motore del cambiamento.
A spiegarlo sono le parole del Sindaco Carlo Zoccolotti e della consigliera delegata all’Infiorata Marta Elisa Bevilacqua, in due interventi ufficiali che accompagnano l’apertura della manifestazione.
“Coltiviamo speranza non è solo un tema, è un invito a riscoprire ciò che ci unisce, un’esortazione alla collaborazione e alla responsabilità verso il futuro”, spiega il sindaco Zoccolotti.
Il tappeto di fiori che da oltre due secoli impreziosisce via Italo Belardi in occasione del Corpus Domini si fa, anche quest’anno, espressione viva di un’identità che guarda avanti. “In un’epoca segnata da conflitti, crisi ambientali e disuguaglianze – sottolinea Zoccolotti – la speranza è una risorsa essenziale. È ciò che ci consente di immaginare un domani più giusto e sostenibile”.
In questo orizzonte, il ruolo della scuola pubblica viene rimarcato con forza come luogo dove si coltiva conoscenza, cittadinanza attiva e senso critico.
E non a caso, proprio all’interno di una scuola genzanese, lo street artist Lucamaleonte ha realizzato quest’anno un murales ispirato al bozzetto della sua infiorata, portando il linguaggio dell’arte anche fuori dal centro storico.

“È un’opera che resterà, un segno concreto della volontà di innovare la tradizione e renderla ancora più inclusiva”, aggiunge il primo cittadino, che ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento alle Maestre e ai Maestri Infioratori, alle squadre di lavoro, agli uffici, alla Pro Loco, alle forze dell’ordine e a tutti i cittadini “che rendono viva questa festa e ne custodiscono l’eredità”.
Alle sue parole fa eco l’approfondita riflessione della consigliera Bevilacqua, che sottolinea come la speranza, declinata al plurale, sia un gesto politico e culturale collettivo.
“La speranza è la capacità anticipante dell’uomo, come scriveva Ernst Bloch. È l’energia che ci permette di progettare anche ciò che sembra irrealizzabile, a patto che si lavori insieme”, afferma. La Tradizionale Infiorata, secondo Bevilacqua, è l’incarnazione perfetta di questo spirito: “Un’arte effimera ma secolare, capace di rinnovarsi senza perdere le sue radici. Un sapere tecnico e simbolico, la nostra tèchne, che si tramanda e si rinnova”.
La forza della manifestazione, infatti, sta nella coralità, nella capacità di mettere a sistema competenze, dedizione e passione.
“L’Infiorata – conclude – è la risposta della nostra città all’individualismo del presente. È il gesto collettivo che dà forma e voce a una speranza concreta e condivisa”.
Un messaggio forte, dunque, quello lanciato da Genzano in questa edizione 2025: tra spiritualità, arte e impegno civile, l’Infiorata si conferma specchio della comunità e laboratorio di futuro.
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