L’inflazione a marzo 2025 segna un +1,9% su base annua, leggermente al di sotto della stima preliminare del 2%. A trainare l’aumento sono soprattutto i beni energetici (+2,6% rispetto allo 0,6% di febbraio) e gli alimentari non lavorati, che salgono al +3,3% dal precedente +2,9%.
Anche il cosiddetto “carrello della spesa” – che comprende beni di uso quotidiano – registra una crescita significativa, con un incremento del +2,1%.
Le stime di Federconsumatori: +598 euro annui a famiglia
A fronte di questi dati, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima una ricaduta economica pari a 598,60 euro annui per una famiglia media. Un impatto che, secondo l’associazione, rischia di mettere in ginocchio ulteriormente i bilanci delle famiglie italiane.

“Questa nuova corsa dei prezzi non può e non deve essere sottovalutata – si legge nella nota – Occorre intervenire subito, soprattutto nel settore energetico, in attesa di capire gli sviluppi anche sul fronte dei dazi internazionali “.
I cittadini tagliano consumi e cercano sconti per via dell’inflazione a marzo 2025
Le famiglie, intanto, rispondono con tagli ai consumi e una maggiore attenzione al risparmio. Secondo i dati di Federconsumatori:
- Il consumo di carne e pesce è calato del -16,9%, con un evidente spostamento verso tagli meno pregiati;
- In flessione anche i consumi di frutta e verdura (-2,4%);
- Il 51% dei cittadini dichiara di acquistare sempre più spesso prodotti in sconto o prossimi alla scadenza;
- Gli acquisti presso i discount sono aumentati del +12,1%.
Le proposte: taglio dell’Iva e sostegni strutturali
Per contrastare questa deriva, Federconsumatori propone un pacchetto di misure urgenti volte a sostenere il potere d’acquisto e ad arginare le disuguaglianze:
- Rimodulazione dell’Iva sui beni di largo consumo, con un potenziale risparmio di oltre 516 euro annui per famiglia;
- Revisione degli oneri di sistema sulle bollette energetiche, spostandoli sulla fiscalità generale;
- Fondo nazionale contro la povertà energetica e alimentare;
- Incremento dei fondi per la sanità pubblica;
- Rinnovo dei contratti, rivalutazione delle pensioni e riforma fiscale equa, con focus sui redditi medio-bassi.
“La priorità del Governo deve essere quella di arginare il disagio sociale ed economico, garantendo equità e accesso ai servizi essenziali – conclude l’associazione – Servono interventi tempestivi, strutturali e mirati “.