Il progetto di costruzione di 11 nuovi capannoni presentati dalla KNDS per la produzione di nitro gelatina destinato ad uso bellico, nell’area dello stabilimento di Anagni (ex Winchester) sta sollevando un vespaio di polemiche. Sabato ci sarà la protesta dei comitati e dei cittadini
La VIA inviata dall’Azienda che ha la sede principale a Colleferro, alla Regione Lazio è anche segretata ed è quindi difficile capire i contenuti della richiesta e le ricadute ambientali sul territorio.
Un territorio, quello della Valle del Sacco, di per se martoriato, dove la bonifica tarda ad essere realizzata e che vede i cittadini alle prese con l’esposizione a possibili malattie cardiovascolari e degenerative, come riportato anche nell’ultimo rapporto del DEP Lazio che laspunta.it ha pubblicato.

Le ragioni della protesta contro la KNDS e la nitro gelatina
Il progetto della KNDS rientra nel piano ReArm Europe varato dalla Commissione Europea con investimenti considerevoli, ma con scarse ricadute occupazionali.
La produzione della nitro gelatina, da Anagni, dovrà raggiungere con i tir lo stabilimento di Colleferro, che produce la polvere da innesco per le armi.

L’allarme dei cittadini è dunque altissimo ed ha dato luogo ad una mobilitazione che avrà luogo sabato 3 maggio dalle ore 16.
L’appuntamento è davanti ai cancelli dello stabilimento della KNDS di Anagni, in località La Macchia.
Una protesta contro il progetto della KNDS di Anagni e la produzione della nitro gelatina, che si annuncia variopinta, colorata ma pacifica.
NO War Valle del Sacco, Movimento 5 Stelle, Das di Anagni, Anagni Viva, Il Comitato NO biodigestori a Frosinone, Comitato residenti Colleferro, Mamme da nord a sud, movimenti no War, per la Pace, USB, Abaco Lazio, il Partito Democratico e tanti altri, hanno aderito e si sono mobilitati per dire no alla realizzazione di questa fabbrica di esplosivi.
40 tonnellate di nitro gelatina al mese
“Ci sentiamo minacciati da questo progetto – ha detto Ina Camilli di Mamme da nord a sud – e siamo preoccupati per le ricadute ambientali in un territorio nel quale la bonifica tarda ad arrivare.”
“I soldi pubblici vanno spesi per la bonifica dei luoghi, questo è un territorio inserito nel SIN (sito di interesse nazionale), nelle strutture sanitarie che non sono adeguate e non sono in grado di fronteggiare eventuali emergenze” Prosegue Ina Camilli.
L’ulteriore preoccupazione riguarda la vicinanza del sito alle abitazioni che ricadrebbero nel perimetro di pericolosità dell’impianto stesso.
In un raggio di 5 chilometri vi sono i comuni di Anagni, Ferentino e Sgurgola con la presenza di oltre 44 mila persone residenti.
Gli 11 capannoni verranno realizzati nell’area di proprietà dello stabilimento dentro ad un area verde boscata non distante dalle abitazioni.
Capannoni altamente automatizzati e altamente controllati, visto che la nitro gelatina è un materiale esplodente.
Negli undici capannoni è prevista la produzione di 40 tonnellate di nitro gelatina al mese.
Nitro gelatina per polveri di lancio per proiettili di artiglieria, che sono prodotti nello stabilimento KNDS di Colleferro.
“I due stabilimenti sulla base della direttiva europea, sono anche classificati “a rischio di incidente rilevante” dice sempre Ina Camilli
“Le loro richieste autorizzative non possono e non devono essere segretate.“
Resta il nodo della VIA regionale ma anche della sicurezza e salute pubblica. I due ospedali di Anagni e Colleferro non sono assolutamente né preparati, né attrezzati per far fronte ad una eventuale emergenza di questo livello.
“Non si può barattare la salute e la sicurezza dei cittadini di questi territori in nome di un riarmo che i cittadini non vogliono e con qualche posto di lavoro.” Conclude Ina Camilli.
Sabato dunque va in scena la protesta contro il progetto della KNDS di Anagni e contro la nitro gelatina, sul quale anche la politica dirà la sua a cominciare da quella locale.
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