Le elezioni di Ceccano hanno certificato la guerra interna alla Lega di Frosinone, Tra Antonio Scaccia e Nicola Ottaviani, leghisti contro. Ora a tremare è il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli.
Oltre al dato elettorale con la vittoria del candidato di centrosinistra, con il ritorno in consiglio comunale del partito socialista e con il centro destra relegato all’opposizione, il vero dato politico è lo scontro interno alla Lega, che nelle elezioni di Ceccano si è materializzato plasticamente.
Va detto che il cento destra, dopo il pastrocchio che ha combinato a Ceccano, con lo scandalo dei fondi PNRR, non poteva certo aspettarsi di essere premiato, ma di sicuro il voto sui singoli partiti ha fatto emergere un dato eclatante, ovvero il disfacimento della Lega.

Il tracollo della Lega
Lo dicono i numeri e le percentuali. Continua così il crollo verticale del partito guidato da Nicola Ottaviani che ha dilapidato il bagaglio di voti notevole e significativo.
Un tracollo che sembra inarrestabile e al quale ora, si aggiunge anche la faida interna con il movimento Noi con Vannacci che vede in Antonio Scaccia l’esponente di spicco in tutta la Provincia.
La Lega ha preso solo l’1,34%, nulla o quasi superata anche da da Rifondazione Comunista con l’1,39%. Senza eleggere nessun consigliere comunale.
Basta solo questo per capire come siano andate le elezioni per la Lega e di quale problema interno è caratterizzato il partito del Carroccio che si è presentato nel cartello del centro destra.
Molto meglio il candidato civico, sempre di centrodestra, sostenuto da Antonio Scaccia Fabio Giovannone che in consiglio comunale elegge due consiglieri. Ma il dato è che su Giovannone è arrivata la convergenza di Antonio Scaccia che lo ha pubblicamente sostenuto.
Le ripercussioni su Frosinone
Debacle per La Lega e scontro aperto al suo interno. In questo nuovo scenario chi rischia grosso è il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli.
Qualcuno si domanderà perché. Intanto le elezioni di Ceccano erano un banco di prova, soprattutto nella lega, dopo lo strappo di Scaccia a Viterbo e il posizionamento contro la Lega nelle elezioni di Ceccano.
Il risultato parla da solo. Appare evidente a questo punto come la sfida politica si trasferisca a Frosinone. In primis perché Ottaviani continua ed esercitare la golden share sul sindaco, fino a ieri, perché adesso Antonio Scaccia sicuramente cercherà di trarre vantaggio da questa situazione.
A meno che Ottaviani non ordini a Mastrangeli di revocare le deleghe a Scaccia. Lo fece lui stesso togliendole a Fabio Tagliaferri quando era sindaco e ha imposto a Mastrangeli la revoca delle delle deleghe all’assessore Sardellitti per molto meno.
Cosa farà adesso? Dirà a Mastrangeli di revocare le deleghe al vicesindaco Scaccia, oppure tenterà una tregua per evitare ulteriori perdite di consenso anche a Frosinone?
Il partito del Caroccio ha di fatto dilapidato l’oltre 30% di consensi che si sono spostati nelle liste civiche, verso FDI e verso Forza Italia.
Artefice, si fa per dire, di ciò è Nicola Ottaviani che adesso ha anche una fronda interna. Per questo Mastrangeli trema.
Cosa farà adesso Scaccia?
Scaccia potrebbe mettersi di traverso o accelerare il patto con Fratelli d’Italia che, seppure abbia avuto in tracollo a Ceccano inevitabile dopo Caligiore, a Frosinone è sempre il primo gruppo di maggioranza.
Non a caso FDI torna a parlare e soprattutto a farsi vedere allo Scalo, mandando un segnale chiaro ad Ottaviani e Mastrangeli. Cosa farà adesso Scaccia?
Tenterà l’affondo appoggiando l’idea di un rimpasto di giunta, cercando di riavvicinare Forza Italia, tenendo politicamente ostaggio Mastrangeli?
Continuerà di sicuro la sua sfida contro Ottaviani, che in molti in città , danno in caduta libera di consensi, strizzando l’occhio a Fabio Tagliaferri.
Mastrangeli sempre alla ricerca di qualche consigliere per “reggere” la sua maggioranza, dovrà ora guardarsi le spalle dal suo vicesindaco che non nasconde le mire di candidarsi a Sindaco al prossimo giro.
Se prima Mastrangeli traballava, ora di certo trema, trovandosi nel mezzo di un braccio di ferro nel quale non può che essere semplice spettatore.
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