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Home » Blog » L’inflazione nelle grandi città italiane: un cambiamento di rotta

L’inflazione nelle grandi città italiane: un cambiamento di rotta

RedazioneRedazione11/03/20243 Mins Read
Sull'inflazione peseranno gli aumenti dei costi energetici.

ROMA – Secondo i dati più recenti dell’Istat, l’inflazione nelle grandi città italiane ha subito un drastico cambiamento di rotta. In un anno, è passata da quasi il 10% a valori negativi, segnando un periodo di deflazione.

Il 2023 si è concluso con un incremento dell’inflazione del +0,6%. In media, i prezzi al consumo hanno registrato una crescita del 5,7%, rispetto all’8,1% del 2022. Il 2022 si era concluso a dicembre con un +11,6%.

Nel 2023, la città con i maggiori aumenti dei prezzi è stata Perugia, con un +1,7% tendenziale, seguita da Napoli con un +1,3%. Al contrario, a Bari e Palermo si è registrato un trend negativo, con un -0,6% e un -0,5% rispettivamente.

Un confronto tra l’inizio e la fine del 2023

Ciò che colpisce è la differenza tra l’inizio e la fine del 2023. A Palermo, per esempio, a gennaio l’inflazione era salita dell’11,7%, in linea con l’andamento nazionale. A dicembre, è precipitata a -0,5%.

Per quanto riguarda le altre grandi città, Milano è passata da un +10,5% a un +1%, Roma da un +8,7% a un +0,9%, Torino da un +10,3% a un +0,7%, Napoli da un +9,4% a un +1,3%, e Firenze da un +9,7% a un +0,4%. A fine anno, anche le città di Ancona, Catanzaro e Potenza hanno registrato valori negativi.

L’inflazione nelle regioni e nelle province autonome

Tra i capoluoghi delle regioni e delle province autonome e tra i comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti, Trieste ha registrato nel 2023 l’inflazione più elevata (+1,7%), seguita da Bolzano e Perugia (+1,6% entrambe). Quella più contenuta si rileva a Catania (-0,9%) e a Campobasso(-1,2%).

I dati Istat mostrano i dati per le cinque ripartizioni geografiche: l’inflazione si è attestata al di sopra del dato nazionale nel Centro (stabile a +0,8%), nel Nord-Est (in accelerazione da +0,7% a +0,8%) e nel Nord-Ovest (in decelerazione da +0,8% a +0,7%), mentre risulta al di sotto al Sud (in calo da +0,6% a +0,3%) e nelle Isole (dove è rimasta negativa ampliando la flessione da -0,2% a -0,6%).

Gennaio 2024: un piccolo rimbalzo nazionale

Gennaio 2024 ha segnato un piccolo rimbalzo nazionale: fra le maggiori città, l’inflazione più elevata è stata riscontrata a Napoli con un tasso dell’1,9%, pari a più del doppio di quello medio nazionale (lo 0,8%). Tuttavia, quattro centri hanno registrato ancora variazioni negative: Reggio Emilia (-0,4%), Campobasso (-0,7%), Ancona (-0,3%) e Modena (-0,2%).

In generale, il trend di rientro dall’inflazione è comune soprattutto per il ruolo importante che hanno avuto l’andamento delle bollette per le utenze domestiche e i prezzi degli alimentari.

Articolo tratto da Ore12

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