La mozione per la viabilità allo Scalo, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Frosinone, poi disattesa dal sindaco Mastrangeli, finisce sul tavolo del Prefetto Ernesto Liguori. In più di una occasione i consiglieri di opposizione, compresi i dissidenti, avevano sottolineato come il sindaco Mastrangeli avesse svilito l’intero consiglio comunale.
Così i consiglieri comunali si sono attivati per chiedere un incontro urgente al Prefetto per discutere di quello che da tutti è stato definito “lo svilimento del consiglio comunale” o addirittura “un affronto“.
Posizione evidenziata, anche se maniera molto soft, anche da Fratelli d’Italia che è andata allo scalo per verificare la situazione e si era presa l’impegno, ad oggi solo a parole, di far rispettare quella mozione.
Ebbene al momento di passare dalle parole ai fatti, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Franco Carfagna ha preferito glissare e non firmare la richiesta di incontro col Prefetto.


Segno questo di una sorta di sudditanza o di debolezza di un partito che non vuole disturbare la Lega e che preferisce fare riunioni per garantirsi qualche mero intervento, magari nei lavori pubblici, piuttosto che far valere la propria posizione di partito maggiormente rappresentativo nella maggioranza Mastrangeli e in consiglio comunale.
Bene ha fatto qualche giorno fa Aldo Mattia a ricordare a FDI quale dovrebbe essere il ruolo del partito dentro la maggioranza, se la si può chiamare tale.
Discorso diverso invece per il PSI e Vincenzo Iacovissi, anche lui ha deciso di non firmare la lettera inviata al Prefetto. Eppure ci si sarebbe aspettato una firma tra le prime, visto che il Partito Socialista, allo Scalo, ci ha messo le bandiere e i gazebo per raccogliere le firme per l’apertura della viabilità allo Scalo.
A questo punto hanno ragione quei cittadini e gli osservatori locali nel dire che la raccolta di firme del PSI è da ritenersi “fumus boni iuris“, anche perché quando a più riprese è stato chiesto al Partito Socialista che fine abbiano fatto le firme e di vedere il protocollo delle stesse presso il Comune, il Partito Socialista ha preferito glissare.
La mancata apposizione della firma alla lettera al Prefetto a questo punto conferma questa tesi.
Poi c’è Domenico Marzi, che in consiglio comunale ha sempre posto l’accento, dall’alto della sua esperienza e saggezza, sulla centralità del consiglio comunale, salvo però non essere consequenziale, quando c’è da far valere questo principio contro chi questo consiglio l’ha svilito, ovvero il Sindaco Riccardo Mastrangeli.
Ça va sans dire, possono dire coloro che pensano che il sostegno di Domenico Marzi a Riccardo Mastrangeli e alla sua sparuta maggioranza, possa andare oltre agli impegni programmatici relativi alla vendita dell’Mtc e dell’ascensore inclinato.
I dieci firmatari e la richiesta al Prefetto
Ma la lettera al Prefetto Liguori è stata comunque firmata da Anselmo Pizzutelli, Giovanni Bortone, Maria Antonietta Mirabella, Pasquale Cirillo, Christian Alviani, Maurizio Scaccia, Norberto Venturi, Armando Papetti, Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari.
Nella richiesta di incontro al Prefetto, i firmatari ripercorrono la vicenda della mozione e le azioni messe in atto dal Sindaco Mastrangeli.
“Tale circostanza (il non rispetto della mozione ndr) oltre a configurare una grave lesione della funzione rappresentativa del consiglio comunale e dei principi di correttezza istituzionale e di rispetto delle deliberazioni dell’organo collegiale, determina l’avvio di lavori potenzialmente in contrasto con gli atti formalmente adottati dall’Ente” Si legge nel testo inviato al Prefetto.
“Non può escludersi che, qualora si procedesse alla realizzazione delle opere di pedonalizzazione, si renda in futuro necessaria la demolizione delle stesse, con conseguente spreco di risorse pubbliche“. Prosegue la missiva firmata dai dieci consiglieri comunali.
In conclusione i firmatari della lettera chiedono un incontro al Prefetto “nell’interesse del corretto funzionamento democratico dell’Ente locale, nonché del rispetto della legalità e dell’efficienza amministrativa“.
Il Prefetto Liguori avrà dunque il suo bel daffare visto che, in pochi giorni, ben due lettere sono state recapitate al suo ufficio dai consiglieri comunali, circa le modalità di svolgimento dei consigli comunali del capoluogo ciociaro.