È passato esattamente un anno da quando il Comitato per la Riattivazione del Punto Nascita Anzio Nettuno ha avviato la sua battaglia pubblica. Un anno intenso fatto di oltre 6.000 firme raccolte, conferenze stampa, incontri istituzionali – anche con il Presidente della Regione Francesco Rocca – e sit-in sotto gli ospedali di Anzio e Velletri. Eppure, da parte della Regione Lazio e della Asl RM6, nessun segnale concreto è ancora arrivato.
A denunciarlo è lo stesso comitato in una nota accorata che sottolinea come, nonostante gli impegni pubblici assunti dai sindaci di Anzio e Nettuno e l’unanime approvazione di un ordine del giorno congiunto nei due consigli comunali, la situazione resti bloccata.
“Da un anno assistiamo a comunicati indignati della politica per il continuo depotenziamento del nostro ospedale – scrivono – ma alla fine, oltre le parole, non si muove nulla. Nessuna azione concreta, nessuna risposta reale.”
Sanità in crisi e servizi allo stremo
Con l’arrivo dell’estate e l’aumento della popolazione nei territori costieri, la pressione sul pronto soccorso cresce vertiginosamente, aggravando una situazione già critica. In questo contesto, la mancata riattivazione del punto nascita degli Ospedali Riuniti Anzio-Nettuno assume i contorni di una scelta inspiegabile e pericolosa.
Il comitato sottolinea come la chiusura del punto nascita non sia mai stata giustificata ufficialmente, e accusa la politica di immobilismo e opacità.
“La salute è un bene non negoziabile. La legalità non è solo lotta alle mafie, ma anche trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. Se queste vengono usate per fini elettorali o di partito, allora siamo davanti a una grave violazione del patto con i cittadini.”
Un appello all’azione: “Non c’è più tempo”
Il Comitato non si arrende e rilancia l’appello ai due consigli comunali, chiedendo che ai buoni propositi facciano finalmente seguito atti concreti: “Se davvero esiste una volontà politica, questa è l’ora di dimostrarlo. Siamo pronti a collaborare, insieme ad altre associazioni del territorio, per costruire azioni condivise che rompano lo stallo”.
Dopo un anno di impegno civile, nelle piazze e nei mercati, i volontari si dicono più determinati che mai. “La nostra è una battaglia di giustizia e dignità. La chiusura del punto nascita è una ferita aperta. E noi non smetteremo di lottare finché non sarà sanata.”
Parola ai cittadini
Il Comitato per la Riattivazione del Punto Nascita Anzio Nettuno chiede oggi risposte, tempi certi e responsabilità, convinto che non ci sia più tempo per attendere. Il diritto alla salute, soprattutto nei territori costieri che affrontano ogni anno un picco di popolazione estiva, non può continuare a essere ignorato.