Spunta il nome di Gianluca Quadrini, nell’inchiesta nella quale è coinvolto Fabio De Angelis per il giro di assunzioni fatte dall’Apef di personale destinato poi al servizio delle attività politiche della Provincia.
Assunzioni che non sono solo state fatte dall’Apef, ma anche dalla Frosinone Formazione Lavoro.
Questa mattina il Gip Claudio Marcopido ha sottoposto il presidente del Consiglio Provinciale all’interrogatorio di garanzia. Atto necessario a conclusione dell’indagine e par la quale i PM inquirenti hanno chiesto per Quadrini la misura restrittiva ai domiciliari.
Contestate a Quadrini le assunzioni di personale effettuate attraverso un incarico dato ad una coop sociale per svolgere un progetto legato alla Comunità Montana, di cui Quadrini è presidente ed invece utilizzate per attività politiche specifiche dello stesso Quadrini.
Contestate inoltre le assunzioni di altro personale eseguito per mezzo dell’Apef guidata da Fabio De Angelis, che allo stesso modo invece di svolgere il lavoro per cui erano state assunte, sono state destinate ad identiche attività di segreteria politica.
I magistrati nell’ordinanza specificano i riscontri, secondo loro oggettivi, di queste attività. Secondo gli inquirenti dunque, gli enti pubblici, quali la Comunità montana Valle del Liri e Arce e la Provincia di Frosinone, avrebbero retribuito il personale assunto per svolgere dei progetti o delle mansioni che non hanno mai svolto in quanto, destinate a svolgere attività politiche di segreteria per Quadrini.
Sarebbero dunque stati ingannati e tratti in errore, pagando per dei servizi o delle mansioni che mai sono state eseguite.
Si configura per Quadrini e De Angelis il concorso e la truffa, secondo la Procura di Frosinone.
Insieme ai due indagati se ne aggiunge un terzo Fabrizio Zoli, presidente della Frosinone Formazione Lavoro, altra società in house della Provincia di Frosinone.
Anche Zoli è indagato per gli dentici reati di Quadrini e De Santis. Zoli avrebbe favorito le assunzioni del personale, che è poi stato destinato alle attività politiche di Quadrini e dei suoi incarichi politici.
A Quadrini vengono contestati anche altri reati tra i quali i permessi scolastici e una transazione legale con la Comunità montana Valle del Liri e Arce nella quale è Presidente con il coinvolgimento dell’avvocato Lara Capitanio.
Secondo la ricostruzione dei PM, i due avrebbero indotto la Comunità montana a rimborsare delle spese legali che in teoria non erano dovute, attraverso artifizi e la falsificazioni di documenti.
Tante le contestazioni, quindi, addebitate a Quadrini, oltre alla falsa fatturazione e alla distrazione di fondi pubblici, tutte in concorso con altri soggetti.
Secondo la Procura di Cassino, questo sistema sarebbe stato strutturato per dirottare delle risorse pubbliche destinate per assunzioni mirate per progetti specifici, verso le segreterie politiche e i soggetti vicini a Gianluca Quadrini.
Questo modus operandi, ha, secondo i magistrati, aggirato le normative sulla trasparenza, sulle assunzioni e prefigurato anche una truffa a danno degli enti che, con questi progetti fittizi, hanno sostenuto le assunzioni di queste persone, a loro volta indagate.
Tutti addebiti verso i quali gli indagati dovranno fornire spiegazioni e riscontri per controbattere alle accuse, pesanti, da parte della magistratura inquirente di Casssino.
Inevitabile che il filone di inchiesta provocherà delle ripercussioni anche nel sistema politico provinciale e del territorio frusinate, che in autunno dovrà eleggere il nuovo consiglio provinciale.