La deputata del Movimento 5 Stelle Ilaria Fontana, vicecapogruppo alla Camera, ha presentato un’interpellanza urgente al Ministro della Difesa sulla riconversione industriale della KNDS ad Anagni, a seguito della manifestazione svoltasi sabato scorso davanti all’ex stabilimento.
Al centro della protesta e dell’atto parlamentare c’è il progetto che prevede la produzione di nitrogelatina, un esplosivo a base di nitroglicerina destinato allo stabilimento Knds di Colleferro.
Il tutto in un’area classificata come SIN (Sito di Interesse Nazionale) Bacino del Fiume Sacco, notoriamente compromessa da gravi criticità ambientali.


I dubbi sul progetto: bonifiche ancora ferme
Fontana sottolinea come la zona sia da anni in attesa di bonifica, ma nonostante ciò, il Governo stia procedendo con l’installazione di una nuova produzione industriale ad alto rischio.
“Che senso ha parlare di riconversione industriale in un’area ancora contaminata?”, si chiede la deputata.
Il progetto è finanziato con 40 milioni di euro di fondi europei attraverso il regolamento ASAP, nato per rafforzare l’industria bellica europea.
Un investimento che, secondo il M5S, rischia di calpestare la salute e la sicurezza della popolazione locale.
Nuova produzione esplosiva: nitrogelatina per polveri d’artiglieria
Il cuore della riconversione riguarda la produzione di nitrogelatina, un composto esplosivo utilizzato per la fabbricazione di polveri da artiglieria.
La materia prima sarà poi trasportata dal sito di Anagni e impiegata dallo stabilimento Knds di Colleferro, uno dei poli strategici della difesa italiana.
Fontana evidenzia la contraddizione tra la retorica della “riconversione industriale” e la realtà di un progetto che punta a introdurre nuove attività militari in un territorio fragile dal punto di vista ambientale e sanitario.
La richiesta politica: stop e trasparenza
Secondo la deputata, è necessario sospendere immediatamente il progetto di riconversione industriale della KNDS, almeno fino al completamento delle bonifiche ambientali.
Inoltre, propone la creazione di una cabina di regia interministeriale, che includa anche rappresentanti dei territori, per garantire chiarezza, trasparenza e partecipazione democratica.
“Non permetteremo di sacrificare la salute, la sicurezza dei cittadini e il futuro dei nostri territori per gli interessi dei mercanti di guerra”, conclude Fontana.
La parlamentare ha dunque mantenuto il primo impegno che aveva preso alla manifestazione di sabato scorso e anticipato nella intervista concessa a laspunta.it.
Una interpellanza che mira a fare chiarezza su questo progetto e ad accendere un faro sulla mancata bonifica della Valle del Sacco che ha pagato e continua a pagare un tributo altissimo, dal punto di vista ambientale.