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Home » Blog » Sabaudia, il PD critico sul bando per i bagnini

Sabaudia, il PD critico sul bando per i bagnini

RedazioneRedazione14/03/20255 Mins Read
il comune di Sabaudia

Come sarà la prossima stagione balneare sul litorale di Sabaudia? L’interrogativo è d’obbligo.
Tranne per una concessione demaniale, di cui si aspetta di conoscere l’esito della gara, per il resto
siamo ancora in alto mare.

Da un lato c’è la vicenda della revoca dei chioschi, comprese altre revoche e rilasci sono diventati nove, con un giudizio pendete davanti al Consiglio di Stato, dopo la sentenza del Tar di Latina che ha dato ragione al Comune; dall’altro la vicenda ancora non risolta del Chiosco La Capanna e del Beach Break (per la messa in sicurezza sono stati impegnati per quest’anno € 18.449,00, comprensivo di Iva, che vanno ad aggiungersi a quelli stanziati lo scorso anno di € 2.745,00).

Fino adesso circa 20 mila euro che serviranno, si spera, a mettere in sicurezza le due strutture per questa stagione e poi, come al solito, si ricomincia da capo. Non solo questa, ci sono altre questioni ancora appese, come per esempio la concessione demaniale, sempre in attesa del Consiglio di Stato, che riguarda la revoca al Coalsa, il consorzio che riunisce alcuni operatori
alberghieri locali.

Su tutte queste cose il Partito Democratico con i consiglieri Giancarlo Massimo e Simone Brina hanno avanzato delle forti criticità.

“Mentre ci si appresta ad arrivare alla stagione estiva, ci si è giustamente preoccupati con largo
anticipo seguendo in parte i consigli della minoranza, onde evitare che non si trovino più i bagnini,
di mettere in piedi per tempo una gara per più annualità. I numeri, però, ci lasciano perplessi. Nel
2024, la gara è andata deserta, furono bandite due gare: la prima prevedeva 14 postazioni, di cui tre destinate ai disabili; la seconda 12 postazioni.
” Dicono i due consiglieri del Partito Democratico.

“Ci si aspettava quest’anno di fronte alla vicenda, ancora pendente dei chioschi revocati, che comunque l’anno scorso hanno fornito il servizio di assistenza, che si fosse pensato ad ampliare l’attività di salvataggio evitando che potessero esserci vaste aree dell’arenile senza servizio, visto che questi ultimi avevano sopperito al mancato affidamento del servizio.” Proseguono i consiglieri.

“Di queste ore la determinazione, in attuazione degli indirizzi della Giunta comunale, con la quale si da mandato alla Centrale Unica di Committenza di Fondi di procedere a fare la gara. La gara vale per fino al 2026 con eventuale proroga al 2027. “

“Un poco di programmazione non fa mai male anzi sarebbe opportuna, ma ci sono tre cose che non convincono. La prima, forse quella più importante, il numero delle postazioni di salvataggio da mettere a gara, (il fine che si vuole perseguire con l’affidamento dell’appalto in argomento è la sicurezza e la salvaguardia dell’incolumità dei cittadini che si trovano sulle spiagge libere del litorale di per le stagioni balneari ‘anno 2025-2026, con opzione di rinnovo per la stagione 2027). Dicono gli esponenti del PD.

“Il secondo la mancanza di qualsiasi riferimento ai servizi da offrire alle persone con disabilità, se non per un accenno nel provvedimento ovvero “assicurare la concreta fruibilità delle spiagge libere e del mare territoriale anche da parte dei soggetti diversamente abili”, senza una minima indicazione dei servizi come era in quella dello scorso anno (steward, job e passarelle idonee); il terzo, il costo totale. Da 12 postazioni, con l’obbligo di 3 postazioni attrezzate per i disabili, si è passati a 9 (tutte attrezzate per i disabili, solo tre oppure nessuna).” Aggiungono

“Certo tutto è rinviato al capitolato e al disciplinare ma, perlomeno, sarebbe stato opportuno un atto di indirizzo in questo senso, due striminzite parole per dire che comunque è un servizio prioritario verso le persone con disabilità (che si manterranno dei servizi minimi etc.); il costo a base di gara simile, o addirittura maggiore rispetto all’anno precedente con meno postazioni (sarà per gli aumenti del costo del lavoro), o forse per il periodo maggiore compreso tra il 7 giugno ed il 7 settembre (la stagione balneare si chiude come da ordinanza il 30 settembre). ” Puntualizzano gli esponenti del PD.

“Per tre settimane il lungomare (settembre è uno dei mesi nei fine settimana con maggiore frequenza) resterà sguarnito, anche a fronte di una stagione balneare più lunga: alla faccia della destagionalizzazione se non si forniscono servizi durante la stessa stagione balneare” . Sottolineano i consiglieri che alimentano ulteriori perplessità.

“Quello che resta come dubbio è quello che riguarda i servizi in generale. Con ancora la vicenda dei chioschi in alto mare (il sindaco ha assicurato un intervento nella direzione di un probabile
affidamento delle aree e ci piacerebbe sapere come e quando; cosa ha deciso con l’ente parco, con il quale ha avuto un incontro il 26 febbraio scorso; quali provvedimenti amministrativi intende
adottare) e con la eventualità che ci possano essere ostacoli di qualsiasi genere tali da rendere
difficile la realizzazione delle ipotesi dell’amministrazione: come mai si riducono le postazioni di
salvataggio sulle aree libere dell’arenile? Dagli atti non emerge nulla.”
Fanno notare i due consiglieri comunali

“Ci saremmo aspettati un indirizzo della Giunta comunale che nel dare i criteri generali, fermo restando l’autonomia del dirigente e senza entrare nel merito del capitolato, avesse dato qualche indicazione in più. Nulla di tutto questo: la delibera adottata il 20 febbraio 2025 è scarna, limitandosi ad un generico dare “mandato al Settore competente affinché vengano adottati tutti gli atti e adempimenti necessari per l’approvazione e attivazione del sistema di salvamento per la stagione 2025, nelle zone balneari, a tutela della sicurezza dei bagnanti”. Evidenziano gli esponenti del Partito Democratico.

“Forse sarebbe il caso che invece di “fare il giro delle sette chiese”, si convochino le competenti
commissioni consiliari. I problemi della città riguardano tutti, maggioranza e minoranza, soprattutto quanto riguardano un settore particolarmente delicato ed impattante sull’economia locale, come il lungomare. Non vorremmo che accada come per la tariffa dei rifiuti, bocciata dal Tar: la colpa non sempre è di quelli di prima a volte, soprattutto, di chi viene dopo.
” COnludono Massimi e Brina.

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