Il ritorno dalle vacanze coincide per molte famiglie con la corsa all’acquisto di materiale e testi scolastici per l’anno scolastico 2025/26, facendo attenzione al costo del cosiddetto corredo scolastico. Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (O.N.F.), i prezzi del corredo scolastico registrano un aumento dell’1,7% rispetto al 2024: la spesa complessiva per studente arriva così a 658,20 euro.
Voce di spesa più onerosa resta quella dello zaino, che può costare sensibilmente di più se si opta per la versione trolley o per modelli hi-tech accessoriati con power bank.
All’analisi dei prezzi, Federconsumatori quest’anno aggiunge anche i principali canali di acquisto. I dati confermano che comprare online consente di risparmiare mediamente il 21,6% rispetto alle cartolibrerie e il 3% rispetto alla grande distribuzione.
Per ridurre l’esborso, molte famiglie scelgono di riutilizzare materiale degli anni precedenti, ricorrere allo scambio di prodotti tramite gruppi online e social, o affidarsi ai testi scolastici usati.
Per quanto riguarda i libri, la spesa media si attesta sui 537,10 euro, con una diminuzione del 9,2% rispetto all’anno scorso. La voce di costo varia però sensibilmente in base al grado di scuola e all’anno di frequenza.
Nel dettaglio: uno studente di prima superiore di I grado spenderà per libri e dizionari circa 555,16 euro (+20,2%), più 658,20 euro di corredo, per un totale di 1.213,36 euro.
Per chi entra alle scuole superiori di II grado, la spesa sui libri sale a 808,90 euro (+13%), che con il corredo raggiunge i 1.467,10 euro. L’acquisto di libri usati può ridurre la spesa di oltre il 29%.
A queste cifre si aggiungono quelle necessarie all’acquisto di dispositivi elettronici, ormai indispensabili nella didattica moderna. Federconsumatori calcola una spesa media di 420 euro tra pc, webcam, microfono, antivirus e programmi. Acquistare device rigenerati può consentire un risparmio superiore al 38%. I prezzi dei prodotti tecnologici risultano comunque stabili rispetto allo scorso anno (-0,5%).
Sono previsti bonus e agevolazioni a livello comunale e regionale, spesso destinati solo a famiglie con basso reddito. Federconsumatori ribadisce la richiesta di allargare queste misure, includendo anche i lavoratori che negli ultimi anni hanno visto calare il loro potere d’acquisto.