Maurizio Bocci ha pubblicato, dal 2007 ad oggi, undici libri, di cui otto dedicati ai Castelli Romani. Il motivo di questa attenzione particolare verso il nostro territorio è legato al fatto che, nel momento in cui è andato in pensione ed è diventato un appassionato escursionista, ha scoperto un territorio affascinante, ricco di tesori nascosti, mentre nell’immaginario collettivo i Castelli Romani sono stati sempre identificati come il grande ristorante di Roma, i cui punti di forza sono: porchetta di Ariccia, pane di Genzano e vino di Marino o di Frascati.
Camminando lungo i sentieri del parco, Bocci ha scoperto, per esempio, che i Castelli Romani sono l’unico posto al mondo dove è possibile camminare in mezzo alla natura, tra lussureggianti boschi di castagni, e ammirare preziose vestigia di epoca romana e medievale.
Camminando, camminando, Bocci ha anche scoperto che questo territorio è “sotto attacco”, perché i laghi si stanno prosciugando, il taglio ceduo del castagno non viene più effettuato come tanti anni fa, ma usando mezzi che devastano il sottobosco e cancellano i sentieri del parco, e, dulcis in fundo, i boschi si riempiono ogni giorno di più di cumuli di rifiuti.

Così, da buon giornalista, Bocci ha pensato di raccontare le sue “scoperte” prima su un suo giornale (Albano Team) e poi con una serie di libri.
Ha iniziato con “Lungo i sentieri delle nostra storia”, nel quale coniuga l’escursionismo con l’archeologia per far conoscere il nostro patrimonio storico; poi con “Quando i colli divennero castelli” ha raccontato l’epopea medievale e rinascimentale dei Castelli Romani, con un approfondimento sulle fastose residenze di campagna.
Così, libro dopo libro, Bocci si è occupato di antichi mestieri, di tradizioni popolari, del nostro patrimonio ambientale, fino ad arrivare all’ultimo libro, “Sulle tracce del tempo”: un viaggio attraverso la storia millenaria dei castelli Romani e delle sue testimonianze artistiche, storiche e ambientali.
Tutti questi libri hanno un obiettivo comune: far conoscere i Castelli Romani a chi li abita, a chi li frequenta, agli escursionisti e ai potenziali visitatori, perché la tutela deriva dalla conoscenza e dalla conoscenza deriva anche la valorizzazione di un territorio.
Bocci con i suoi libri fa proprio questo. Ci propone un antidoto al degrado: conoscere questi luoghi, farli diventare un vero “bene comune”, tanto da sentirsi offesi personalmente all’idea che qualcuno possa alterarli per speculazioni o fini personali.
E così i libri di Maurizio Bocci, passo dopo passo, sono un invito concreto a scoprire i Castelli Romani.
Di tutto questo se ne parlerà sabato 12 aprile a Genzano, nell’ex enoteca di piazza della Repubblica, nell’incontro organizzato dal Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani.
Si ragionerà, quindi, del valore di un impegno a difesa della natura e del territorio, purtroppo minacciato da molte speculazioni e nocività ambientali, e dell’importanza della conoscenza del nostro patrimonio storico e naturalistico e capire insieme perché è importante valorizzarlo piuttosto che svenderlo.
Al dibattito parteciperanno, oltre a Maurizio Bocci, Enrico Del Vescovo, presidente Italia Nostra sezione Castelli Romani e Giacomo Tortorici, direttore del Sistema Castelli Romani.