Fausto Servadio ha parlato e lo ha fatto alla Servadio, ovvero dando la colpa del suo fallimento e delle conseguenti dimissioni come assessore ai lavori pubblici e al PNRR di Velletri, agli altri. Nulla di nuovo sotto il sole. Una volta il problema sono stati alcuni consiglieri comunali, quando era sindaco, un’altra volta è stata la colpa di Pocci, adesso sono stati “loro”.
“Ho dovuto relazionarmi con persone che mi dicevano come fare o non fare certe cose, limitando la mia autonomia” Ha detto Servadio senza però dire esplicitamente cosa sia effettivamente successo.
Ma loro chi? Chi è stato, o meglio chi sono state queste persone che avrebbero influenzato e finanche ostacolato il suo lavoro? Gli assessori? I tecnici del comune? Il sindaco? Servadio ha ammesso di non essere stato in grado di fare nulla come assessore ai lavori pubblici, ma non per colpa sua.
Non si assume nemmeno la responsabilità di fare nomi e cognomi, di dire le cose come stanno e alza il tiro, affermando che ad oggi non ci sarebbero le condizioni per rientrare in giunta, a meno che la coalizione non sia d’accordo.
Sottolinea di aver più volte detto al sindaco di queste criticità, senza però ricevere il dovuto supporto e la rimozione di queste criticità.
Un modo strano di uscire pubblicamente, questo di Servadio, dopo essere andato dal primo cittadino di Velletri, Ascanio Cascella per capire se ci fossero gli spazi per rientrare in giunta, sempre che la coalizione e il sindaco siano in condizioni, oggi, di riaffidare gli stessi incarichi nei quali Servadio non ha per nulla brillato.
E mentre prosegue il silenzio assordante delle opposizioni a cominciare dal PD, che sembra avere perso l’uso della parola e i partiti di maggioranza si autosilenziano, spiccano i commenti che arrivano da Forza Italia.

“Le dichiarazioni, legittime se non finanche necessarie di Fausto Servadio non ci sorprendono, perché ricalcano quello che sino ad oggi ha asserito sia in pubblico che in privato.” Si legge sui social da parte del portavoce Lamberto Trivelloni.
“Semmai, dovrebbe chiarire a cosa allude quando dichiara di aver dovuto accettare indicazioni da altri. Sia chiaro che tra quegli “altri” non vi è di sicuro nessuno del Partito che fu di Silvio Berlusconi o dei moderati di Velletri.” Prosegue la nota social degli azzurri.
“Anzi, con lui, e a questo punto con “loro”, rimostriamo la nostra contrarietà per non essere stati neanche interpellati su importanti decisioni che si riferivano peraltro a questioni su cui ci siamo impegnati ed accalorati per decenni: in primis per un vecchio ascensore sotto la Villa Ginnetti al posto di un percorso meccanizzato con cui portare i cittadini a ridosso di Piazza Cairoli.” Sottolinea Trivelloni nel post.
“Ma chi sono questi “loro” che lo hanno indirizzato in tal senso e perché? È legittimo chiederselo? Noi crediamo di sì e ci auguriamo di poter affrontare questo argomento in maniera serena nei luoghi deputati a farlo.” Aggiunge Trivelloni.
“A noi di Forza Italia e del Polo Moderato di Velletri interessano le conclusioni e capirne le motivazioni. Al netto di quelle che abbiamo già esternato pubblicamente in riguardo alla necessità di una verifica di maggioranza di metà mandato.” Si legge ancora.
“Richiesta fatta prima e quindi a prescindere dalla vicenda di Servadio. Perché, questo era stato prospettato e votato nel congresso forzista svoltosi a metà del mese scorso. Tra qualche giorno si svolgerà anche un Consiglio comunale prima della chiusura agostana e speriamo che prima di allora le cose siano più chiare e trasparenti di quanto appaiono oggi” Conclude la nota azzurra.