Continua, in attesa dell’inaugurazione del nuovo allestimento del Museo alla stazione ferroviaria, il programma espositivo della Fondazione che dal 2020 cura la memoria della coppia che a pieno titolo può essere annoverata tra i pionieri del cinema storico italiano.
Dopo la grande mostra per il decennale della scomparsa del maestro Luigi Magni, la fondazione prosegue il suo programma espositivo, in attesa di poter inaugurare il nuovo allestimento del Museo alla stazione ferroviaria di Velletri.,
Il prossimo progetto a cui si sta lavorando che partirà il 15 Giugno è una mostra dove ripercorrere la carriera della scenografa e costumista veneziana Lucia Mirisola che oltre ad essere stata per oltre mezzo secolo la compagna di vita di Gigi Magni.
Si sono conosciuti all’Osteria “Menghi” in Via Flaminia nel 1955 e dopo un alterco, scatta in loro qualcosa che in poco tempo li porta a vivere insieme e a sposarsi l’anno seguente.
Lei aveva già alcune esperienze professionali alle spalle, era stata l’aiuto del suo professore Pietro Gherardi ai costumi de “La Dolce Vita” di Federico Fellini, aveva collaborato con Danilo Donati ai costumi de “La Grande Guerra” di Mario Monicelli.
Lui invece lavorava a Ciampino come controllore di volo, e muoveva i primi passi nell’ambiente collaborando con Willy Antuono alla stesura di un soggetto per Antonio Racioppi.
Lucia che nonostante la sua giovane età, era già una ragazza di ampie vedute, aveva ben compreso che al suo Luigi, il lavoro di controllore di volo a Ciampino, iniziava a stare stretto. Una sera durante una telefonata del marito dall’isola di Ponza, dove era stato trasferito dopo un violento alterco con un alto ufficiale dell’aeronautica coglie la palla al balzo e gli dice: “lascia tutto e fai quello che ti piace”. Eravamo nell’immediato dopoguerra.
Inizia così il loro sodalizio professionale che negli anni è diventato una vera e propria “bottega” dove il maestro scriveva, rispolverando dall’oblio della storia personaggi realmente vissuti, creandone altri per alleggerire la narrazione e lei li ha fatti nascere, vestendoli e dando ad ogni uno di loro un carattere.
Negli archivi della fondazione si conservano una grossa mole di disegni, schizzi, bozzetti, appunti che testimoniano l’importante lavoro svolto da Donna Lucia.
Proprio questo importante materiale sarà esposto nella mostra che già gode del patrocinio dell’Associazione Nazionale Costumisti e Scenografi ed è in attesa della concessione del patrocinio dell’Accademia del Cinema Italiano, avendo vinto Lucia ben due premi David di Donatello e tre premi Nastro d’argento.
I visitatori potranno compiere un viaggio nei vari set e toccare con mano, come la signora Mirisola, impostava il suo lavoro e con quanta attenzione al dettaglio arriva alle soluzioni sia dal punto di vista della scenografia che da quello del costume.
I suoi abiti di scena sono stati realizzati dalle più importanti sartorie italiane. In gioventù Lucia si lega con una profonda e sincera amicizia ad Umberto Tirelli, compiendo i primi passi nella sua sartoria, dove conosce un giovane tintore Onelio Millenotti che grazie a lei intraprende la strada della professione diventando oggi come Maurizio Millenotti uno dei maggiori costumisti italiani.
Nonostante siano passati quasi dieci anni dalla sua scomparsa avvenuta a Roma il 23 Dicembre 2017, il suo ricordo nell’ambiente è sempre vivo, pieno di riconoscenza da parte di quei giovani assistenti oggi affermati professionisti che sono una continua fonte di aneddoti e preziosi cammei.