Con 17 voti Marco Ferrara diventa il vicepresidente del Consiglio Comunale. Norberto Venturi del Partito Democratico si ferma a 13 voti. In questo modo Mastrangeli supera il banco di prova della sua maggioranza per il rotto della cuffia.
Per riuscirci si è dovuto assicurare un voto da parte di un consigliere di opposizione che nel segreto dell’urna ha staccato una “cambiale politica” in bianco da far firmare a tempo debito a Mastrangeli.
Chi sarà stato dell’opposizione a soccorrere Mastrangeli che fino al momento dello scrutinio passeggiava nervosamente nell’aula del consiglio comunale? Tante le voci, nessuna certezza al momento sul “soccorritore” del Sindaco, che probabilmente non era certo di avere i numeri per far eleggere Ferrara.

E’ questo l’esito del consiglio comunale convocato in prima convocazione per rieleggere l’ufficio di presidenza.
Subito dopo lo scrutinio del vice presidente si è poi passato alla elezione dei segretari e sono stati eletti Francesca Chiappini 11 voti e Pasquale Cirillo 11 voti, non ce l’ha fatta invece Andrea Turriziani con solo 7 voti.
Quindi la notizia è che Mastrangeli ha un perimetro di maggioranza risicatissimo, che Cirillo è stato eletto con una convergenza con l’opposizione, che Turriziani non è stato sostenuto dalla maggioranza.

Ma non è mancata una discussione relativamente al metodo di votazione e di conservazione delle schede avanzata dal consigliere Anselmo Pizzutelli che ha chiesto in apertura di seduta le modalità di voto e di conservazione delle schede. Il Presidente del Consiglio, Massimiliano Tagliaferri ha ribadito più volta a Pizzutelli “Ognuno scrive quello che vuole, nome e cognome, solo cognome” affermando quindi che le schede erano bianche e non erano state prestampate per garantire al massimo al riservatezza del voto.
Il Presidente del consiglio è rimasto però vago sulla domanda relativa alla conservazione delle schede scrutinate, se sigillate o se distrutte.
Con questo dubbio si è andati avanti e alla fine dello scrutinio, Pizzutelli ha riproposto la domanda la Presidente del Consiglio, il quale lo ha liquidato dicendo “Si legga il regolamento, il consiglio è chiuso“.
Di norma il Presidente del consiglio dovrebbe essere superpartes, in quanto garante dell’assise consiliare e nello specifico non avrebbe dovuto avere remore nel rispondere. Ma nel consiglio comunale di Frosinone va così.
Una notizia di colore riguarda invece le urne. Di plastica trasparente e con il logo del comune quella usata per l’elezione del vicepresidente, di cartone rimediato, quella per i segretari.
Quindi seppur per poco Mastrangeli supera lo scoglio della Vicepresidenza, ma questo certifica allo stesso tempo una debolezza endemica della nuova maggioranza.