“Abbiamo 30 giorni di tempo per tentare di difendere il nostro territorio e la nostra salute dall’ennesimo affronto.” E’ il grido di allarme delle associazioni cittadine contro il progetto di costruzione del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti ad Aprilia.
A prendere posizione sono Aprilia Libera odv, La Città degli Alberi, il Movimento Legge Rifiuti Zero. Un no secco è deciso al progetto del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti che la Regione sta cercando di fare realizzare, che porterebbe ad Aprilia oltre 1 milioni di tonnellate di rifiuti, praticamente da tutta la Regione, con il rischio che Aprilia diventi la “malagrotta” del Lazio sud.
“Per questa ragione chiediamo al Commissario prefettizio Paolo D’Attilio di dare seguito al
ricorso al TAR, già intentato dal Comune di Aprilia nell’ottobre 2023 contro la Regione Lazio, per opporsi alla decisione di realizzare un nuovo impianto di trattamento rifiuti ad Aprilia.” Affermano le associazioni.

“Portare ad oltre un milione di tonnellate, i rifiuti stoccati e transitanti da tutto il Lazio sulle nostre malconce strade comunali vuol dire condannare la nostra città a diventare la pattumiera del Lazio.” Evidenziano le associazioni apriliane.
“La questione ambientale ad Aprilia e il futuro sviluppo della nostra città sono temi importanti sui quali non si può non intervenire, perché riguardano un diritto inalienabile, la salute umana.”
“Da anni subiamo le conseguenze di incendi divampati negli impianti di deposito e stoccaggio, siti di trattamento rifiuti che accerchiano le nostre case, discariche non bonificate, cinque industrie Seveso e i dati di una indagine epidemiologica che fotografano la realtà di una città che presenta per alcune patologie tumorali, un preoccupante tasso di incidenza a livello regionale. Aggiungono Aprilia Libera odv, La Città degli Alberi, il Movimento Legge Rifiuti Zero
“Se non è intenzione del Commissario, e lo comprendiamo, intervenire sulle scelte politiche, che
saranno competenza della prossima amministrazione comunale, eletta alle urne, chiediamo di tenere conto della manifestazione di volontà espressa dai consigli comunali che, da almeno dodici anni a questa parte, hanno votato all’unanimità delibere che testimoniano una determinazione, trasversale politicamente, nella difesa del territorio.” Aggiungono ancora rivolgendosi al Commissario Prefettizio.
“Chiediamo, pertanto, al Commissario di accogliere le istanze dei cittadini, preoccupati per gli
eventuali danni alla salute, e di intervenire a tutela della salute pubblica.”
A schierarsi con i comitati anche la politica, nello specifico la deputata di Azione, Federica Onori.
I residenti di Aprilia “denunciano da tempo gravi problematiche igienico-sanitarie e ambientali legate agli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati. Ora, con una nuova delibera, si aggiunge anche la preoccupazione per un impianto destinato ai rifiuti speciali. L’aria è spesso irrespirabile e i dati sanitari sono allarmanti: ad Aprilia si registra una concentrazione di tumori più alta rispetto ad altre zone del Lazio“. Riferisce la deputata di Azione, Federica Onori.
“Abbiamo chiesto al Ministro dell’Ambiente di intervenire con urgenza per mettere in sicurezza l’area, tutelando la salute dei cittadini e ponendo le basi per una soluzione strutturale a lungo termine“. Conclude la deputata di Azione.
In merito all’impianto autorizzato dalla Regione Lazio alla MTS, il Consiglio Comunale, già in fase di presentazione del progetto, nel 2022, con voto unanime, espresse parere contrario basandosi su diverse premesse e considerazioni, tra le quali vale la pena ricordare:
L’attività proposta in quanto classificabile come industria insalubre di prima classe, ai sensi del D.M. 5 settembre 1994, lettera b), n. 100 “Rifiuti solidi e liquami – depositi ed impianti di depurazione, trattamento”;
Il sito di progetto che si estende per una superficie di circa 20.000 mq e ricade in zona E – Agricola di v PRG;
L’esercizio del nuovo impianto che comporterebbe un incremento di traffico veicolare significativo, quantificabile in circa 150 transiti (entrate + uscite) di mezzi d’opera su viabilità locale, utilizzata dai residenti dei nuclei urbani e dai mezzi d’opera afferenti il TMB, con un incremento degli impatti con carattere cumulativo su inquinamento di suolo, acqua, aria, acustica;
La Regione Lazio, relativamente ai TM e TMB, presenta una capacità impiantistica autorizzata pari a 3.085.434 tonnellate/anno, a fronte di una produzione totale, relativa al 2020, di 2.815.267,73 tonnellate di RU (dati ISPRA);
Sul territorio di Aprilia sono attualmente presenti ed in esercizio impianti di trattamento rifiuti autorizzati a trattare i seguenti quantitativi: 409.200 t/anno di residuo indifferenziato (TMB) che rappresentano il 100% di quanto autorizzato nell’ATO Latina ed il 22% di quanto autorizzato nell’intera Regione; 170.000 t/anno frazioni organiche (Compostaggio/Digestione anaerobica) che rappresentano il 77% di quanto autorizzato nell’ATO Latina ed il 39% di quanto autorizzato nell’intera Regione;
Il lotto di progetto dista meno di 400 m dai limiti del Nucleo Sacida e meno di 100 m dal limite settentrionale del Nucleo Cinque Archi, definiti dalla Variante Speciale per il Recupero dei Nuclei Abusivi di cui alla D.G.R. 622/2012;
e sulla presa d’atto dei risultati dello Studio Epidemiologico commissionato dal Comune di Aprilia (DCC 108 del 15/10/2013), realizzato dalla USL Latina in collaborazione con il Dipartimento Epidemiologia Regione Lazio ISS, che riportava conclusioni preoccupanti riassumibili in una maggiore incidenza di diverse patologie oncologiche rispetto alla media regionale.
Nel 2023, il Consiglio Comunale, ha deliberato sempre all’unanimità di dare mandato al Sindaco e alla Giunta a porre in essere ogni azione volta a scongiurare l’attuazione del progetto in oggetto;
Di presentare ricorso, presso il Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio contro l’autorizzazione regionale al progetto.
Ma il comune di Aprilia è commissariato, sciolto dal Prefetto per infiltrazioni mafiose. Ecco un altro danno per la cittadinanza, non avere un consesso dove potere agire.
Il Commissario sarà in grado, come autorità di governo, ad agire contro un ente quale la Regione con un ricorso al Tar? Difficile dare una risposta, ma di sicuro lo possono fare i partiti e le associazioni, sobbarcandosi anche l’onere delle spese.
Resta anche una altra considerazione da fare, sui tempi. Proprio adesso la Regione, sapendo della defaillance nel quale si trova la città dal punto di vista dell’assenza politica, ha deciso di agire. Coincidenze?