Era il 17 ottobre 2019 quando, con grande enfasi e pomposità, veniva annunciato un investimento di 5 milioni di euro destinato all’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno.
Promesse, sorrisi e discorsi da comizio. Ristrutturazione, rafforzamento del pronto soccorso, potenziamento delle risorse mediche, tutte parole che dovevano trasformarsi in fatti concreti per garantire salute e sicurezza ai cittadini. Dove sono finiti quei 5 milioni? Dove sono stati investiti? Perché, a distanza di anni, nulla è cambiato?
Adesso, si parla di lavori in corso per l’apertura di un reparto di terapia intensiva e semintensiva, con termine previsto per il 9 aprile, per complessivi 12 posti letto. Bene, speriamo almeno che questa volta un impegno venga portato a termine. Dopo anni di promesse non mantenute, non possiamo più permetterci di vedere progetti partire e non concludersi. I cittadini meritano risposte concrete, non parole vuote.

In un post della Asl Rm6 dello scorso 11 novembre 2024, relativo al reparto di terapia intensiva veniva infatti affermato “L’investimento per questi interventi supera i 2,5 milioni di euro, un impegno finanziario volto a potenziare la capacità di cura e a migliorare le condizioni di assistenza dei pazienti più critici. La conclusione dei lavori è prevista per il 9 aprile 2025, momento in cui gli ospedali potranno contare su reparti rinnovati e più efficienti.”
Quindi richiamando il post questi soldi farebbero parte dei famosi 5 milioni deliberati dall’ex assessore D’Amato? A leggere le delibere di riferimento sembrerebbe proprio di si.

Già aprire il reparto di terapia intensiva sarebbe un segnale, che però non deve restare un fatto isolato, ma un punto d’inizio per il rilancio del nosocomio del litorale.
Ci sarebbero poi le due strumentazioni per la diagnostica. “Due nuovi sistemi diagnostici RX di ultima generazione e completamente digitali. Il primo sistema dedicato agli esami di emergenza e urgenza, mentre il secondo sarà utilizzato per gli esami programmati nel padiglione Faina.” Si legge sempre nel post della ASL Rm6 del novembre scorso.
Purtroppo però, a sentire chi lavora al Riuniti solo uno dei due sistemi di diagnostica sarebbe stato installato.
Nonostante questi sforzi, comunque la situazione al Riuniti non è per nulla rosea: reparti a rischio chiusura, un punto nascite chiuso e una cronica carenza di medici e problemi strutturali al Pronto Soccorso.
Dopo comunicati e seminari, chissà se il nuovo Direttore Generale deciderà di dedicarsi qualche ora a capire come sta la situazione del Riuniti e magari ad andarci anche in Ospedale.
I cittadini chiedono dove sia l’azione concreta, dov’è la responsabilità della gestione delle risorse e della sanità territoriale.
Così come c’è disincanto verso la politica. Nonostante la buona volontà dei consigli comunali di Anzio e Nettuno che sull’Ospedale hanno deciso di giocarsi una partita comune.
Ma i cittadini chiedono maggiore concretezza tesa a risolvere i problemi reali.
“Non chiediamo altro che il rispetto delle promesse fatte e il bene dei cittadini, fatti concreti, non fiumi di promesse mai mantenute.” E’ il commento di uno dei cittadini frequentatore del Riuniti.