La questione della strada tifosi in via Casaleno, progettata per garantire l’accesso sicuro allo stadio Benito Stirpe durante gli eventi sportivi, torna al centro del dibattito politico cittadino.
A sollevare il tema è Pasquale Cirillo, capogruppo in Consiglio comunale di “Frosinone Capoluogo” e commissario cittadino di Forza Italia, che denuncia il persistente immobilismo dell’amministrazione Mastrangeli.

“Un’altra stagione calcistica sta per concludersi, ma non si registra alcun passo avanti concreto. L’infrastruttura, indispensabile per migliorare la viabilità e la sicurezza nei pressi dello stadio, è ferma da anni “, afferma Cirillo. Secondo il consigliere, il Comune avrebbe più volte annunciato l’opera senza mai arrivare all’apertura dei cantieri.

La strada tifosi di via Casaleno, pensata per separare i percorsi delle tifoserie e alleggerire il traffico veicolare nei giorni delle partite, è richiesta da tempo dalla Questura di Frosinone.
Nel 2024 è stata avviata una conferenza di servizi con esito positivo da parte di Regione Lazio e Soprintendenza, ma restano da recepire le prescrizioni per completare il progetto.

“L’intervento è definito strategico per la gestione dell’ordine pubblico attorno allo stadio Benito Stirpe, eppure si continua a perdere tempo prezioso. Le modifiche richieste dal Piano Territoriale Paesistico Regionale sono ancora in sospeso e nessuna opera è partita”, aggiunge Cirillo.
Il capogruppo lancia infine un appello alla Giunta: “Servono meno annunci e più concretezza. La città merita un’amministrazione che dia priorità a ciò che serve davvero, come la realizzazione della strada tifosi via Casaleno.“
“L’infrastruttura è fondamentale non solo per lo sport, ma per la vivibilità e la sicurezza urbana“. Ma non manca una invettiva finale contro il Sindaco Mastrangeli.
“Mi sembra che, questa amministrazione sia più concentrata su altre questioni tra assegnazioni di deleghe e assessorati, perdendo di vista l’obiettivo principale, che è quello di migliorare le condizioni di vivibilità della città. Invece presi da queste necessità di sopravvivenza, abbiamo più deleghe che consiglieri e assessori ” Conclude Pasquale Cirillo.
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