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Home » Blog » Sulle tracce del tempo: il sentiero archeologico del Tuscolo

Sulle tracce del tempo: il sentiero archeologico del Tuscolo

Maurizio BocciMaurizio Bocci10/05/20254 Mins Read
Monte Tuscolo, la vista mozzafiato

Il sentiero CAI 501, che va da Frascati alla croce del Tuscolo, è uno dei percorsi più affascinanti dei Castelli Romani perché a panorami mozzafiato unisce le più interessanti tracce del passato che vanno dalla Civiltà Latina, con i resti dell’antico villaggio di Tusculum, al Rinascimento con Villa Falconieri, Villa Mondragone e l’eremo di Camaldoli. Il sentiero archeologico del Tuscolo.

Le Ville tuscolane e l’Eremo

Il nostro percorso parte dal bivio di via del Tuscolo con viale Borromini, percorrendo questa strada in direzione di Villa Falconieri che è la più antica tra le ville tuscolane (e forse anche la più bella), in quanto fu costruita nel 1548 da monsignor Alessandro Rufini e, per questo motivo, la residenza era conosciuta come Villa Rufina.

Villa Falconieri

Dopo una serie di passaggi di proprietà, nel 1628 la villa viene acquistata da Orazio Falconieri che commissiona a Francesco Borromini il restauro completo della sua residenza di campagna.

All’interno del palazzo è possibile ammirare gli affreschi, tra gli altri, di Pier Leone Ghezzi, Carlo Maratta e Francesco Grimaldi. Il parco è costituito da splendidi giardini, con un piccolo lago circondato da cipressi.

Dal 2016 la villa è concessa in uso all’Accademia Vivarium Novum.

Villa Mondragone

Si procede lungo il muro di cinta di Villa Falconieri fino a raggiungere la Madonnella di Villa Mondragone che è la più grande tra le ville tuscolane, circondata da uno splendido parco di 18 ettari.

Dopo essere stata di proprietà degli Altemps per quasi cinquant’anni, nel 1613 la villa passò al cardinale Scipione Borghese e, per lui, l’architetto Giovanni Vasanzio inglobò il Casino Altemps in una costruzione ben più grandiosa che collegò, attraverso una galleria, alla Retirata, creando un vasto cortile interno.

A questo spazio, l’architetto affiancò l’ampio giardino all’italiana, concluso a valle da un portico e a monte dal teatro delle acque. Dal 1981 la villa è proprietà dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

l’eremo di Camaldoli

Noi voltiamo a destra e attraversata la strada provinciale del Tuscolo, si raggiunge l’eremo di Camaldoli: luogo di rigorosa clausura non accessibile alle donne.

Questo luogo di culto fu edificato nei primi anni del XVII secolo e la consacrazione della chiesa fu celebrata nel 1660 dal Cardinale Aldobrandini.

L’evento si ricorda perché fu l’unica occasione in cui venne momentaneamente interrotta la tradizionale clausura per ospitare la visita della regina Cristina di Svezia, che aveva patrocinato gli scavi archeologici dell’antica Tuscolo.

Giunti al bivio con il sentiero CAI 502, proveniente da Monte Porzio Catone, si volta a destra e percorsi 300 metri, si giunge all’area archeologica del Tuscolo.

Il teatro romano

Il Parco Archeologico del Tuscolo

Questo parco è un luogo unico, a due passi da Roma, dove natura e storia formano un meraviglioso scenario.

Il monumento più conosciuto dell’area archeologica è il teatro romano, costruito nel I secolo a.C. ai piedi dell’acropoli e posizionato di fronte al foro cittadino.

L’area archeologica

Le gradinate inferiori della cavea si appoggiano su di un piccolo colle, mentre le gradinate superiori, ormai distrutte, si appoggiavano a delle sostruzioni.

Dopo anni di abbandono, oggi il teatro romano è diventato la location prestigiosa per spettacoli ed eventi culturali, in un contesto ambientale tra i più affascinanti dei Castelli Romani.

Superata l’area del teatro, si sale verso destra e si arriva immediatamente sotto la grande croce che segna la cima del Monte Tuscolo.

La gran Croce al Tuscolo

Si tratta del punto più alto (quota metri 670) e panoramico del nostro percorso da dove è possibile osservare: Monte Salomone (metri 773), Maschio d’Ariano (metri 891), Maschio delle Faete (metri 956), Monte Fiore (metri 772), Colle Iano (metri 938) e Monte Cavo (metri 949).

La cima del Monte Tuscolo è circondata da ruderi di epoca romana, come le vestigia del tempio di Castore e Polluce, e da mura medievali, come i resti della grande abitazione dei conti di Tuscolo che tra il X e l’XI secolo dominarono su Roma e su tutto il territorio dei Colli Albani.

Il ritorno è previsto lungo lo stesso percorso. Giunti all’incrocio con il sentiero CAI 502, sarà possibile, in alternativa, raggiungere gli abitati di Monte Porzio Catone (CAI 502), Monte Compatri (CAI 502a/503) e Rocca Priora (CAI 503).

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