Sono le domande che si pongono i cittadini di Frosinone,: cosa avranno in comune l’assessore Antonio Scaccia e Domenico Marzi? Difficile saperlo. Cosa avranno in comune Mario Grieco e Domenico Marzi? il fatto di essere colleghi di foro. Ma soprattutto cosa avranno in comune la lista Marzi e Fratelli d’Italia? E con Massimiliano Tagliaferri?
In città si fa veramente fatica a capire come sia possibile che una persona stimata, ritenuto uno dei migliori sindaci che la città abbia avuto, ovvero Domenico Marzi, possa trovare il tempo e la pazienza di dialogare e di sostenere addirittura con la presenza in consiglio una amministrazione che ha ormai cantato il de profundis.

Sono i misteri della politica, qualcuno direbbe. In uno degli scorsi consigli comunali, Antonio Scaccia si è scagliato contro la lista Marzi e contro Marzi, che era assente. Un attacco politico che solo questo sarebbe potuto bastare per far ricredere Domenico Marzi sulla scelta di sostenere Mastrangeli sugli aspetti programmatici.
Ad agosto Marzi, dalle colonne del nostro quotidiano, ha risposto a Scaccia ed anche per le rime. Sarà adesso interessante vedere, nel prossimo consiglio comunale, se Scaccia avrà la forza di rifare il monologo contro Marzi. Di certo a quest’ultimo non manca certo la verve e l’autorevolezza per dire quello che pensa.

Fatto sta che Mastrangeli continua a sopravvivere. Ma fino a quando? Ad oggi degli impegni sull’ascensore inclinato neanche l’ombra. I problemi sono tali che non sembra esserci via di uscita. Sulla vendita dell’MTC è tutto fermo.
Due elementi che erano l’asse portante del sostegno programmatico di Marzi a Mastrangeli e che ad oggi non sono stati messi neanche in cantiere. Ed allora perché Domenico Marzi si presta ancora a sostenere Mastrangeli. Perché ritorna in aula per far avere il numero legale e far votare una delibera urbanistica? Perché continua a fare da stampella a Mastrangeli?
Se l’accordo è di programma, dovrebbe essere Mastrangeli con i suoi a garantire il numero legale, mentre gli altri stanno alla finestra a guardare, perché così funziona in politica.
Cosa si cela dietro questo tentativo di accanimento terapeutico per tenere in vita un paziente che vita non è ha quasi più.
Grottesco quanto è accaduto due giorni fa. Una foto con Domenico Marzi allo scalo e l’erbaccia alta alle sue spalle. Una foto diventata virale e il giorno seguente gli operai hanno tagliato l’erba.
Sarà stata una tirata d’orecchi di Marzi a Scaccia? Fatto sta che più giorni passano più crescono le perplessità dei frusinati verso questo sostegno trasversale.

Domenico Marzi ha più volte ribadito un concetto. “Meglio una amministrazione mediocre che un commissario di governo, perché l’arrivo di un commissario significherebbe perdere la possibilità di fare anche quel poco“.
Senza contare il rischio dei fondi del PNRR. Una osservazione condivisibile, ma i fondi del PNRR vanno spesi entro il 2026 altrimenti si perderanno per sempre. E allo stato dell’arte sembra veramente poco probabile che l’amministrazione Mastrangeli riesca nell’impresa.
Che dire del BRT? Ma sarà possibile farlo? un tracciato che tra l’altro lo stesso Marzi ha criticato più e più volte.
Saranno forse suffragate le indiscrezioni secondo le quali il sindaco Mastrangeli stia pensando ad un rimpasto che coinvolga direttamente la Lista Marzi? Se si dovesse avverare Marzi si sconfesserebbe da solo, visto che ha sempre ribadito che la sua lista non è interessata alle poltrone.
I cittadini si chiedono come sia possibile che Marzi continui a tenere a galla una maggioranza che neanche lo apprezza per questo, tanto da subire gli attacchi di Scaccia?
Sono i misteri della politica.
Fatto sta che il sindaco di grattacapi ne ha. Le ultime vicende lo hanno isolato. Fratelli d’Italia critica chiede maggiore rappresentatività, Massimiliano Tagliaferri ha dato un ulteriore strappo, la lista Ottaviani di fatto non esiste più, ma continua mantenere la stessa rappresentanza.
Ma sarà vero che Massimiliano Tagliaferri abbia rotto con Ottaviani o è una strategia studiata a tavolino con lo stesso deputato, come pensa la maggiorparte dei cittadini? E che ruolo vuole adesso giocare Massimiliano Tagliaferri in questa partita: quella del battitore libero, quello del pontiere o quello del rottamatore?
Le frizioni rimangono tali e che la giunta sia un pò allo sbando lo dimostra quanto sta accadendo, con interventi estemporanei, manca una chiara programmazione.
Ed anche qui Mastrangeli ha detto la sua “Se il centro destra non vuole più Mastrangeli, lo sfiduciasse” . Niente di più vero, ma allora se le cose stanno così perché assicurare ancora il numero legale in consiglio comunale?
Resta insanabile la frattura con i nove consiglieri che hanno abbandonato la maggioranza. Ma anche loro però cosa intendono fare? Solo lamentarsi sui giornali? E che dire dei tre consiglieri del PD? Se Mastrangeli pensa al 2027 coltivando l’idea di una sua ricandidatura, non si capisce perché dall’altra parte non ci si impegna a far emergere ancora di più queste contraddizioni di una maggioranza che non c’è.
Il PSI continua a dire di essere l’unica alternativa ma a cosa, se non si apre un dialogo e soprattutto se non si mantengono le parole date ai cittadini sul protocollo delle firme raccolte allo Scalo?
C’è poi il tema dei rapporti interni a Fratelli d’Italia, soprattutto di qualcuno che comincia a mal digerire la gestione Mastrangeli.
Insomma le prossime settimane saranno decisive per Mastrangeli, e vuoi vedere che visto che nessuno vuole andare a casa e perdere rendite di posizione, saranno costretti a bere l’amaro calice di un ipotesi di rimpasto e ingoiare l’ennesima forzatura del sindaco? Saranno disposti, questi consiglieri, soprattutto di maggioranza ad accettare di tutto?