Gianluca Quadrini, assistito dall’avvocato Claudio Di Ruzza, presenterà ricorso al Tribunale del Riesame contro la decisione del Tribunale di Cassino che ha stabilito il divieto di dimora a Frosinone e Latina, per il Presidente del Consiglio provinciale e consigliere di opposizione ad Arpino.
Una scelta decisa dopo un consulto avvenuto nella giornata di ieri. Entro dieci giorni l’istanza sarà presentata al riesame di Roma, che avrà ulteriori dieci giorni per decidere sull’esito della richiesta.
Nel frattempo potrebbe intervenire la norma Severino che prevede in casi simili che coinvolgono figure politiche l’eventuale sospensione dagli incarichi istituzionali. Una sospensiva che viene emanata direttamente dal Prefetto.
Ma è anche possibile che, visti i tempi contingentati del riesame, tale provvedimento possa slittare a dopo il pronunciamento del Tribunale del Riesame. La decisione, in questi casi spetta al Prefetto.
“Sono tranquillo e sono sereno e confido che tutto quanto accaduto sarà chiarito nelle sedi opportune” Ha detto Gianluca Quadrini a laspunta.it .
“La misura comminata dal Gip è meno grave di quella richiesta dal PM – ha detto l’avvocato Claudio Di Ruzza – ed è già un risultato rispetto alle richieste alle accuse iniziali“.
“Siamo convinti della completa innocenza di Quadrini che davanti a questa misura vede compromessa la possibilità di fare quello che ha sempre fatto. Se non può stare tra la gente e la sua gente, se non può fare il consigliere di minoranza, se non può fare il Presidente del Consiglio provinciale è una limitazione del suo agire per il quale si è sempre impegnato quotidianamente” Ha aggiunto Di Ruzza che ha poi sottolineato come queste cariche politiche siano marginali.
“Fare il consigliere di minoranza e il presidente del consiglio provinciale, sono cariche formali e non sono cariche che possono esercitare il potere gestorio, tali da poter commettere reati. Il presidente del consiglio provinciale coordina i lavori d’aula e non ha nessun potere gestorio.” Ha proseguito l’avvocato difensore di Quadrini
“Sono perplesso per l’estensione del divieto di dimora nella provincia di Latina, dove non è mai stato commesso nessun presunto reato. Confidiamo molto nella valutazione obiettiva e autonoma del Tribunale del Riesame” ha sostento Di Ruzza che ha concluso dicendo “Finire in una vicenda del genere per un uomo, un politico, che si è sempre adoperato per il suo territorio, può rappresentare una ferita grave”
Quadrini, nel solco delle dichiarazioni del suo legale ha ribadito “Ho chiarito tutto. Posso solo aggiungere che i nostri sono ruoli derivano da elezioni di secondo livello e che i consiglieri provinciali non maturano nessun compenso per questi ruoli “.
Per comprendere il tipo di provvedimento comminato a Quadrini, va detto che il divieto di dimora stabilisce che la persona colpita da questo provvedimento non può stare nei luoghi interdetti. Quindi Gianluca Quadrini, è stato allontanato da questi territori ed attualmente non può stare ne nella intera provincia di Frosinone, ne in quella di Latina e non può avvicinarsi a tali provincie se non autorizzato dalla Autorità Giudiziaria.
Inoltre dovrà presentarsi tre giorni alla settimana presso una stazione dei Carabinieri indicata e in orari stabiliti.
Sul fronte dell’inchiesta, il Pm Mattei ha chiuso le indagini ed ha notificato ai sei iscritti nel registro degli indagati, il relativo avviso di garanzia, propedeutico ad una possibile richiesta di rinvio a giudizio.
Diversamente il PM avrebbe richiesto l’archiviazione dell’indagine. Nei prossimi quindici giorni Fabio De Angelis, Fabrizio Zoli, Giuseppe Rosatella, Teresa Maura, Lara Capitanio, insieme a Gianluca Quadrini dovranno presentare delle memorie a loro discolpa.
Successivamente il PM avanzerà la richiesta del possibile rinvio a giudizio sul quale si dovrà esprimere il Gup del Tribunale di Cassino.