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Home » Blog » A l’Università di Cassino la politica non ascolta gli studenti (letteralmente)

A l’Università di Cassino la politica non ascolta gli studenti (letteralmente)

Francesco Rocca lascia l'Università per altri impegni senza ascoltare l'intervento del rappresentante degli studenti
Giulio CalenneGiulio Calenne07/03/20243 Mins Read

Nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico presso l’Università degli Studi di Cassino, un episodio ha suscitato l’attenzione generale. Mentre Luigi Gaglione, rappresentante degli studenti e studente di Giurisprudenza, si preparava a prendere la parola, gli spalti si sono svuotati in un lampo.

Tra coloro che hanno abbandonato in fretta l’aula magna dell’Università c’era il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, assieme ad assessori e altri esponenti politici del territorio tra cui l’Assessore Pasquale Ciacciarelli, il Consigliere Daniele Maura e il Deputato Massimo Ruspandini. Una fuga che ha dato a tutti l’impressione che ai politici locali non interessasse ascoltare l’opinione di coloro che vivono quotidianamente l’ambiente universitario.

La delusione per la fuga e le scuse di Rocca

Gaglione ha manifestato la sua delusione riguardo all’atteggiamento dei politici presenti e ha sottolineato l’importanza di un autentico coinvolgimento delle istituzioni nei confronti delle richieste degli studenti, specialmente in una regione con una così ampia popolazione universitaria.

Dopo il brutto episodio, il Presidente Rocca ha voluto spiegare che non si era alzato per ignorare l’intervento di Gaglione, ma “la cerimonia doveva terminare alle 12 e si è protratta oltre. Ero atteso dai vertici e dai lavoratori della Reno de Medici, successivamente dovevo andare alla Casa della Salute di Pontecorvo e alle 15, purtroppo, dovevo partecipare in forma privata a un funerale a Roma. Impegni di cui avevo preventivamente informato il Magnifico Rettore”.

Le emergenze degli studenti

A Guaglione e all’associazione Primavera Studentesca però le scuse di Rocca non interessano: “Vedere i rappresentanti del nostro territorio- si legge in un loro comunicato -, dai parlamentari ai sindaci, abbandonare in massa la cerimonia senza attendere il punto di vista degli studenti è stato denigrante. Non per noi, ma per la nostra comunità studentesca. Ci sono tante emergenze quotidiane da affrontare con la massima determinazione: dalle borse di studio che arrivano in ritardo, all’accoglienza degli studenti internazionali. In più, nell’ultimo periodo, continuano a crescere i costi a carico di chi studia. Sempre più studenti e studentesse, all’inizio dell’anno, si rivolgono a noi  perché fanno sempre più fatica a sostenere queste spese. Bisogna aumentare in maniera consistente le risorse dedicate al diritto allo studio. La politica deve intervenire per snellire le procedure burocratiche e ha il dovere di ascoltare la nostra voce ed essere pronti. Come associazione universitaria siamo sempre stati in prima linea, facendoci portavoce di questo disagio in tutti i livelli istituzionali. Dobbiamo riconoscere che negli anni sono stati fatti passi in avanti. 

L’invito è quello di spostare il nostro sguardo dal dito alla luna. Ci riusciranno?

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