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Home » Blog » Crisi artigianato in Italia: 80mila imprese in meno e debito INPS oltre 5,5 miliardi

Crisi artigianato in Italia: 80mila imprese in meno e debito INPS oltre 5,5 miliardi

Eugenio SiracusaEugenio Siracusa14/06/20253 Mins Read
Nel riquadro Gabriele Tullio presidente UAI

Crisi dell’artigianato in Italia, un vero crollo: nel 2024 si contano 80.000 imprese artigiane iscritte in meno rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal Rendiconto annuale della Gestione Artigiani dell’INPS, approvato presso la sede centrale dell’ente in via Ciro il Grande, a Roma.

I numeri sono allarmanti:

  • Disavanzo economico di oltre 5,5 miliardi di euro
  • Patrimonio netto negativo per oltre 100 miliardi
  • Spesa pensionistica in crescita costante, ora oltre 1 miliardo
  • Solo 0,6 lavoratori attivi per ogni pensionato artigiano

Unica nota positiva: un aumento del gettito contributivo di circa 223 milioni di euro, che però non basta a bilanciare l’emorragia di aziende e risorse.


L’allarme della UAI: “Sistema vicino al collasso”

A commentare i dati è Gabriele Tullio, presidente nazionale dell’Unione Artigiani Italiani (UAI), componente del comitato amministratore della Gestione artigiani presso l’INPS.

“Siamo in balìa di un processo che appare inarrestabile. Siamo passati da 2 milioni di imprese iscritte a poco più di 1,2 milioni”, afferma Tullio. “Il debito ha superato 1 miliardo. Oggi, ogni pensione viene pagata da appena 0,6 artigiani attivi. Il sistema è a rischio.”

Secondo la UAI, è necessario intervenire con riforme strutturali e politiche di sostegno mirate. Ma non solo.


Il futuro passa anche dagli artigiani stranieri

La proposta dell’Unione Artigiani Italiani è chiara:

“Non possiamo più ignorare che molti mestieri artigiani, un tempo appannaggio degli italiani, oggi sono praticati da stranieri. Bisogna investire sulla formazione e sull’inclusione lavorativa dei giovani provenienti dall’estero.”

Per la UAI, aprirsi all’imprenditoria straniera è una delle chiavi per salvare l’artigianato e garantire la sostenibilità del sistema previdenziale nei prossimi anni.


Crollo dell’artigianato: uno scenario preoccupante

Il Rendiconto 2024 della Gestione Artigiani INPS fotografa una crisi che non riguarda solo le imprese, ma l’intero impianto di welfare e previdenza sociale dedicato al comparto artigiano.

Se non si interviene tempestivamente, il rischio è il collasso del sistema pensionistico dedicato a una delle categorie storicamente più importanti del tessuto produttivo italiano.


Dati principali del Rendiconto INPS 2024 (box riassuntivo):

VoceValore
Iscritti attivi in meno-80.000
Debito economicoOltre 5,5 miliardi €
Patrimonio nettoNegativo, oltre 100 miliardi €
Spesa pensionisticaSuperiore a 1 miliardo €
Gettito contributivo+223 milioni €
Rapporto attivi/pensionati0,6:1

L’artigianato è dunque in crisi profonda, un vero crollo, nonostante i toni trionfalistici del governo, sempre meno imprese riescono a stare sul mercato, manca un ricambio generazionale.

Ma anche la UAI si sofferma sulla necessità di utilizzare i giovani provenienti dall’estero con percorsi di inclusione lavorativa, abbastanza controtendenza da chi, nel governo, sbandiera come spauracchio la possibilità per i giovani stranieri di poter entrare in Italia ed integrarsi.

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