La spesa prevista per la realizzazione della Bretella Cisterna-Valmontone è stata “attualizzata” dalla nuova gestione commissariale, con un aggiornamento dei costi fermi da oltre dieci anni. Il risultato? Secondo i comitati cittadini, un raddoppio del budget originario, a vantaggio di imprese appaltatrici e fornitori coinvolti nella maxi-opera.
A denunciarlo sono il Comitato No Bretella Cisterna-Valmontone e il Comitato No Corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera, che parlano di un progetto “fuori scala”, sostenuto da una “cascata di soldi” sui territori attraversati.
Secondo quanto riferito dagli attivisti, l’ingegnere Mauro Mallamo, Commissario Straordinario dell’opera, ha dichiarato in più occasioni ai Comitati l’intenzione di suddividere la realizzazione in molteplici lotti della Bretella Cisterna-Valmontone, con un sistema di gare separate per piccoli tratti del tracciato. L’obiettivo dichiarato è quello di coinvolgere le piccole e medie imprese locali.

“Si stima che ogni tratto da poco più di un chilometro potrebbe avere una gara dedicata – scrivono i comitati – In totale si ipotizzano 20 o 25 imprese coinvolte direttamente, senza contare forniture, manodopera e subappalti. Ogni lotto potrebbe valere 50 o 60 milioni di euro“.
L’impatto sul territorio della Bretella Cisterna-Valmontone
Ma non è solo una questione economica. I comitati puntano il dito contro l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera: la superstrada, spiegano, attraverserà aziende agricole, aree protette e zone naturali di valore, oltre a coinvolgere opere complesse come gallerie e viadotti, soprattutto nel territorio di Velletri.
Uno degli elementi più contestati è la distruzione del sito del Monumento dei Martiri di Pratolungo, un luogo simbolico per la memoria storica locale.
“Purtroppo, tranne poche voci – accusano – nessuno si espone più. I soldi in arrivo sembrano mettere a tacere qualsiasi opposizione, anche di fronte allo scempio ambientale e culturale “.
A resistere restano solo i Comitati e alcune realtà di opposizione sociale come l’associazione R/Esistenza, che continuano a chiedere una revisione complessiva dell’opera e soluzioni alternative a minore impatto, come la metropolitana leggera.
Sembra quindi ineludibile la realizzazione dell’opera, anche perché molte delle battaglie politiche sono stata completamente abbandonate dai maggiori partiti e altri, pochi per la verità, che ancora resistono, sembrano avere poca presa sui cittadini.
Il territorio sembra addormentato m, la maggioranza delle persone guarda con totale disinteresse all’opera, il tutto mentre i tecnici sono a lavoro per iniziare i lavori.
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