Sono passati ormai 8 giorni dal terremoto politico che ha scosso Pomezia e la politica cittadina. Una maggioranza in fibrillazione, le dichiarazioni dei fuoriusciti dalla maggioranza, la presentazione di una mozione di sfiducia che si dovrà discutere entro 30 giorni, eppure dal Palazzo Comunale tutto tace.
La Sindaca Veronica Felici non proferisce parola, si è arroccata in un silenzio che, per quanto sta accadendo, è diventato incomprensibile.
La nostra testata giornalistica ha cercato di dare una informazione plurale e per questo abbiamo più volte contattato la Sindaca Felici che non ha risposto. Almeno fino a ieri. Nel tardo pomeriggio, infatti, siamo stati contattati dal suo addetto stampa che laconicamente ci ha detto:”Rispetto alla crisi ,al momento, non abbiamo ancora nulla da dire.”
Un no comment che francamente ci lascia spiazzati. Possiamo comprendere quanto la situazione sia delicata, che sono giorni di grande tensione e stress, che la Sindaca stia capendo cosa fare e come agire, ma non si può fare finta di nulla.
Non è possibile che il primo cittadino non senta il dovere di dare delle spiegazioni ai cittadini. Cittadini che tra l’altro sono alquanto disorientati.
L’ultimo post social del Sindaco risaliva al 24 di agosto. Oggi, dopo ben 13 giorni, è tornata a scrivere pubblicandone uno che la ritrae in un sopralluogo nelle scuole, dichiarando soddisfazione per come stanno procedendo i lavori.
Il post è però sibillino, infatti la Sindaca Felici scrive “Questa è la differenza tra chi lavora e chi invece si dedica alle chiacchiere: le avrete apprese tutti voi le polemiche di questi giorni. Sono tornata al lavoro con la stessa dedizione di sempre, dopo una settimana che speravo di riuscire a godermi con la mia famiglia. Purtroppo, al mio rientro, ho registrato ciò che tutti voi avete letto. Una situazione che nella politica può accadere, che stiamo affrontando e della quale, presto, ne potremo parlare nelle sedi opportune, che non sono di certo davanti a un notaio o sui giornali. Nel frattempo, il mio lavoro da sindaco – come vedete – sta proseguendo. Le priorità e le cose da risolvere sono tante e le mie energie sono a disposizione della città .“
Quindi in sostanza la Sindaca ha deciso di tirare dritto, di proseguire il suo lavoro come se nulla fosse accaduto o quasi e di affrontare la discussione sulla sua sfiducia in consiglio comunale.
Un post nel quale, senza contradditorio, precisa qual è la sua posizione, cercando di minimizzare tutta la vicenda e facendosi vedere operosa nel risolvere i problemi della città .
Va però detto, alla sindaca Felici, che quanto è accaduto in questa settimana non sono polemiche. La sua maggioranza è ridotta al lumicino e questa situazione si trascina ormai da circa un anno. Va ricordato infatti, che il percorso amministrativo e politico della amministrazione Felici è stato tutto fuorché, appunto, felice. Dimissioni di assessori, strappi con i partiti di maggioranza, turbolenze con il suo gruppo consiliare, la fuoriuscita della Lega che non ha votato il bilancio ed ora due consiglieri da FDI che aderiscono al gruppo misto firmando la mozione di sfiducia.
Ridurre tutto ciò a polemiche da bar, francamente ci sembra eccessivo e semplicistico. Ad oggi l’amministrazione Felici, se dovesse azzerare le deleghe e ricucire lo strappo con la lega potrebbe assestarsi a 14 consiglieri, che potrebbero diventare 15 con l’arrivo in corsa di Castro, sempreché la Lega accetti il sostegno di un gruppo politico che non è stato organico nelle elezioni amministrative. Questo sarebbe lo scenario migliore, salvo un colpo di scena e che rientrino tutti i mal di pancia che hanno portato alle dimissioni notarili poi non ratificate, dei due consiglieri della Lega, Valle e De Luca.
Infatti se i due consiglieri della Lega non dovessero rivedere la loro posizione e Castro rimanere all’opposizione, i numeri per la maggioranza sarebbero ancora più stretti e la sfiducia dietro l’angolo.
Dalle dichiarazioni a mezzo social sembrerebbe che il Sindaco voglia utilizzare tutto il tempo utile per cercare di ricucire lo strappo e presentarsi in consiglio con una nuova maggioranza. Vedremo se accadrà questo, mentre in città continuano le perplessità e si diffonde con rapidità l’indifferenza verso la politica locale.