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Home » Blog » Da Pomezia parte il laboratorio politico del Polo Progressista.

Da Pomezia parte il laboratorio politico del Polo Progressista.

Giacomo ZitoGiacomo Zito28/11/20246 Mins Read

Si può veramente partire dal basso per costruire alleanze in grado di rimotivare i cittadini e diventare forza di governo locale e regionale? È la domanda che si è posta Diurna che ha organizzato un confronto a Pomezia presso Rifugio 55.

Due i panel organizzati da Eleonora Napolitano, capogruppo del PD nel consiglio comunale pometino. Uno a carattere locale e uno a livello regionale.
Al centro della riflessione, molto partecipata, come risvegliare la passione politica dei cittadini, in una città come quella di Pomezia dove pare proprio che di quanto succede a palazzo interessi poco o niente.

Il primo panel su Pomezia

Un problema che riguarda ormai la maggior parte dei comuni italiani.
Interessante la riflessione di Antonio Di Lisa coordinatore di Sinistra Italiana, che ha centrato uno dei punti da cui ripartire.

“Per attraversare la nostra città e fare poche centinaia di metri impieghiamo diverse decine di minuti. Ecco noi dovremmo partire dai bisogni dei cittadini, quale è il modello di città e di benessere che vogliono i cittadini. Il piano regolatore è fermo al 1974, chiunque si è succeduto non ha pensato di adeguarlo, ma si è andati avanti con i piani particolareggiati e questo è il risultato”

Anche Danilo Risi segretario del PD ha sottolineato lo stesso concetto lanciando però una sponda ad una eventuale costruzione di una coalizione che metta insieme gli aspetti e i punti positivi.

“In questo ultimo periodo abbiamo riscoperto che sono tante le cose che ci uniscono – ha detto Risi – dobbiamo cominciare a lavorare per costruire un nuovo modello di città, con una proposta politica coerente“.

Un appello raccolto dagli altri componenti del tavolo come Alessia Tofanacchio del Movimento 5 stelle “Questo centro destra è imbarazzante e vive alla giornata senza nessuna idea e prospettiva per la città. Il nostro compito è costruire questa prospettiva” un tema ripreso anche da Angelo D”Avino della lista civica Pomezia in testa “Non è facile rimanere svegliare i cittadini che sono più attenti a quello che gli succede sotto casa, ma pur non avendo la ricetta Dobbiamo parlare con le persone avvicinare i giovani.”

Interessante lo spunto di riflessione, idealistico per certi versi, fatto dall’unico giovane presente al tavolo. Flavio De Paro giornalista locale. “Le persone sono disamorate dalla politica perché non trovano più le matrici ideologiche, non c’è più una scuola di formazione politica. Oggi la rappresentazione è data dalle influenze e da come, chi viene eletto, poi non rappresenta gli interessi di tutti, ma solo di coloro che gli hanno dato il voto. A Pomezia abbiamo diversi esempi in tal senso. Ma per avvicinare i cittadini alla politica e con essa i giovani non possiamo fare e a meno di pensare che modello di città vorremmo avere, dove la biblioteca funzioni, ci siano spazi di aggregazione sociale, da ve i servizi siano efficenti.”

Eleonora Napolitano, che ha moderato l’incontro ha sottolineato l’importanza che può rivestire in città la realizzazione di una coalizione che parta dal basso, dai problemi e come trovare le risposte alle istanze dei cittadini, facendo emergere le differenze tra chi amministra alla giornata e chi invece ha progetto ampio e dal respiro lungo.

Nel secondo panel spazio alla riflessione sulla situazione del governo della Regione, moderato da Eugenio Siracusa. Il focus, anche qui, la partecipazione e come la trasparenza amministrativa e politica possano essere un elemento di coinvolgimento per i cittadini.

il secondo panel con i consiglieri regionali

Emanuela Piroli ha così spiegato cosa è successo a Ceccano con il sindaco, ex ufficiale dei carabinieri, finito in manette per corruzione sui fondi Pnrr, insieme ad un cartello di tecnici. Proprio l’assenza di trasparenza amministrativa, la clientela aveva ridotto i cittadini ad un torpore svegliatosi solo con il terremoto giudiziario e con una forte presa di coscienza della città.

“Abbiamo sempre denunciato questo modo di fare poco trasparente e siamo stati tacciati di essere disfattisti – ha detto la Piroli – purtroppo i fatti ci hanno fatto ragione. Bisogna stare tra la gente, essere trasparenti e soprattutto coerenti politicamente“

Per Adriano Zuccalà consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, uno dei problemi e come agire legislativamente “La politica da gli indirizzi poi c’è l’amministrazione. Dobbiamo capire come intervenire per evitare che giochi di potere su trasformino in malaffare. Dobbiamo fare molta attenzione perché la politica del clientelismo mette le radici nella pubblica amministrazione e coloro che vogliono approfittarsene spesso sono più preparati de nostri dirigenti pubblici.“

Massimiliano Valeriani consigliere regionale PD, ha ribadito la necessità di creare gli anticorpi giusti “Oggi il consiglio regionale è svilito, con una destra che fa provvedimenti ad personam, senza una logica complessiva. La Regione è un organo esecutiva che legifera su materie importante di indirizzo e di sviluppi, ma veramente poco si è fatto un questi quasi due anni” Valeriani ha anche introdotto il concetto delle alleanze. “Se abbiamo imparato la lezione non deve più accadere che il polo progressista si presenti disunito. Oggi stiamo facendo una esperienza in regione che può essere un laboratorio politico da costruire per mettere in campo una risposta politica complessiva“

Gli ha fatto eco Emanuela Droghei consigliera regionale del PD “Sei mesi di crisi sugli equilibri politici e sei mesi di blocco delle attività regionali. Certamente dobbiamo raccordare ed informare i cittadini, rilanciare una proposta politica in grado di presentare un modello di Regione diverso. Anche quanto accade oggi alla Pisana è la rappresentazione di cosa accade nei territori amministrati dal centro destra, una litigiosità diffusa che si tiene insieme solo grazie ad interessi particolari senza nessuna visione”

Anche Claudio Marotta consigliere regionale di AVS, ha ripreso il concetto della partecipazione “I territori devono tornare ad essere vivi e siamo noi che dobbiamo fare lo sforzo di essere più presenti tra le gente e far comprendere che non siamo tutti uguali e che noi rappresentiamo un diverso modo di intendere la politica e questo lo si fa compiendo scelte inclusive che guardano ai bisogni dei cittadini, partendo dal basso. Un processo non semplice, ma che dobbiamo necessariamente fare. Uno sforzo comune che dobbiamo proseguire come già stiamo facendo” 

E’ stata una serata di politica e di riflessione con l’obiettivo della costruzione di un laboratorio politico e prove di alleanze che, in prospettiva potrebbe lanciare un polo progressista in grado di sapere governare, piuttosto che dividersi sui distinguo personali o politici che di fatto poco hanno prodotto fino ad oggi.

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