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Home » Blog » Decreto Giorgetti: Da Superbonus a Super fregatura. Per l’ABI c’è un rischio concreto di default per famiglie ed imprese.

Decreto Giorgetti: Da Superbonus a Super fregatura. Per l’ABI c’è un rischio concreto di default per famiglie ed imprese.

Eugenio SiracusaEugenio Siracusa24/05/20245 Mins Read

Il Superbonus croce e delizia degli italiani. Un provvedimento del precedente governo Conte, che doveva servire a rimettere in moto l’economia, ha prodotto, con le varie modifiche normative in corso d’opera e con l’avvento del governo di centrodestra, preoccupazioni e grattacapi.

Al netto delle truffe, secondo le stime poche ma ingenti in termini economici, questo provvedimento è diventato un incubo. Per tutti. Imprese, famiglie, condomini.

Il blocco della cessione dei crediti, previsti dal Superbonus, ha prodotto un effetto domino a dir poco devastante.

Il Ministro Giorgetti

I tentativi di rimettere a posto i conti, ha visto proliferare ed ingrossare il capitale delle banche e delle assicurazioni, che hanno acquistato i crediti delle imprese, dei condomini e delle aziende che si erano trasformate in general contractor, a prezzo di costo, strozzando ancor di più il sistema.

Molte aziende ci hanno rimesso l’osso del collo, fallendo. Molti condomini non hanno potuto avviare i lavori, trovandosi impantanati con crediti certificati dalla Agenzia delle Entrate ma non monetizzabili, altri hanno visto interrompersi i lavori a metà ed ancora oggi sono rimasti scheletri o peggio case sventrate.

Secondo l’ex ministro Patuanelli il 10% dei condomini si sono efficientati, secondo altri economisti la “leva scellerata della cessione dei crediti all’infinito” ha provocato danni economici difficilmente riparabili ed hanno avvantaggiato le classi più abbienti.

Insomma un vero pastrocchio all’italiana, dal quale sembra difficile uscire fuori.

In questi giorni il ministro Giorgetti ha chiesto ed ottenuto la fiducia sul nuovo decreto Superbonus che di fatto si è trasformato in Super fregatura.

Infatti con la norma retroattiva del decreto, che spalma i crediti da 4 anni a 10 anni, il sistema della cessione dei crediti e della loro compensazione con i contributi previdenziali non sarà più possibile.

Immediata la reazione delle banche che si sono schierate contro il Governo e anche l’ABI ha lanciato un monito di forte preoccupazione.

Alcuni istituti di credito, infatti hanno già cominciato a fare i conti con questa norma che di fatto bloccando il meccanismo della compensazione dei crediti sui contributi, e allungando a dieci anni la dilazione dei crediti superbonus, rende i crediti certificati del Superbonus crediti aleatori e quindi si trasformano in passività per le imprese e di perdita di bilancio per le banche e le assicurazioni.

Questo significa che le imprese rischiano di non poter più fare compensazioni e ancor peggio di dover immediatamente rientrare e di trovarsi in situazioni fallimentari.

Non va certo meglio per le famiglie e per i proprietari di immobili condominiali, che rischiano di trovarsi senza i soldi necessari per le ristrutturazioni o di dover rientrare delle somme dei crediti superbonus, che di fatto il ministro Giorgetti ha trasformato in Super fregatura.

La posizione delle Banche

Le banche hanno deciso di fermarsi da subito, troppo pericolosa la norma sulla “retroattività” per quanto riguarda i crediti già concessi, che verranno spalmati non più in quattro mai in dieci anni.

Si fermano gli acquisti dei bonus edilizi da parte delle banche e delle assicurazioni. L’emendamento approvato in Senato produce questo effetto immediato, perché va a colpire la voce di compensazione considerata più sicura: quella che riguarda i dipendenti e i contributi previdenziali e assicurativi versati per loro.

Lo stop a questo tipo di compensazioni decorre dal primo gennaio 2025, ma ha effetti retroattivi perché interessa i crediti acquistati negli anni scorsi.

L’impossibilità di utilizzare una delle voci di compensazione, come quella sui contributi, potrebbe rendere all’istituto di credito o alla compagnia assicurativa impossibile compensare tutto l’ammontare dei crediti, in quanto la pianificazione predisposta non è più sostenibile, determinando una perdita da contabilizzare in bilancio.

Per questo motivo gli acquisti si fermano, anche se in realtà buona parte degli istituti aveva già raggiunto la capienza massima e quindi nei prossimi mesi poco sarebbe stato fatto.

L’ABI lancia un allarme default per imprese famiglie per voce del presidente Antonio Patuelli che ha rilevato che permangono elementi di retroattività anche “Per i beneficiari diretti delle detrazioni relative alle operazioni attivate tra l’inizio del 2024 e l’entrata in vigore della legge di conversione”

“Le banche, essendosi ridotto l’ambito di compensazione, dovranno assolutamente fermarsi nel comprare i crediti del superbonus e se si fermano i maggiori acquirenti dei crediti, bisogna trovare delle forme diverse per animare il mercato, perché altrimenti imprese, condomini e famiglie si possono trovare inguaiati, in situazioni che li portano in default”. ha aggiunto il Presidente dell’ABI

“Non c’è alcun interesse che ci siano dei settori dell’economia che vadano in default in seguito di questo Superbonus” ha assicurato Patuelli sottolineando “che auspico e aspetto dopo le elezioni europee, l’invenzione di un veicolo, non all’interno del consolidamento del bilancio dello stato, che possa essere in grado di coinvolgere risorse pubbliche e private e che diventi acquirente dei crediti, senza essere un veicolo di salvataggio” ha concluso Patuelli.

Cosa succede con questo decreto

Dal prossimo anno si potranno portare questi crediti del superbonus in detrazione, ma le imprese dovranno avere la necessaria capienza finanziaria. Stesso discorso varrà per la famiglie.

Per fare un esempio se una famiglia ha eseguito 120 mila euro di ristrutturazione potrà detrarre circa 12 mila euro l’anno per dieci anni, ma dovrà avere un Irpef compreso tra i 40 e 50 mila euro e sono sono le categorie più abbienti. Questo significa perdere la possibilità di detrarre dalle tasse questi soldi. Una bella fregatura, appunto.

Questi i motivi per cui l’ABI ha lanciato l’allarme del rischio default per aziende e famiglie.

Insomma Giorgetti ha fatto un favore ai ricchi, l’ennesimo, trasformando il Superbonus in Super fregatura. Tra imprese, professionisti e famiglie le prime stime fornite dall’associazione Esodati del Superbonus, parlano di oltre due milioni di persone coinvolte.

E siamo solo all’inizio di questa nuova puntata sul Superbonus alias Super fregatura.

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