Venti di crisi alla Pisana. La maggioranza che sostiene il Presidente Rocca si spacca. Forza Italia ha aperto ufficialmente la crisi in regione non presentandosi in aula e lasciando la maggioranza di Rocca senza i numeri per garantire il numero legale.
Un vero braccio di ferro, cominciato all’indomani del risultato delle elezioni europee, tra Forza Italia da una parte e Lega e Fratelli d’Italia dall’altra. In mezzo il Presidente della Regione che non sapendo che pesci prendere, dipendente totalmente dal volere di Fratelli d’Italia, ha trascinato la maggioranza verso un punto di non ritorno.
Forza Italia nell’ultima campagna elettorale ha fatto “spesa” tra i consiglieri regionali aumentando il suo gruppo consiliare passando da 3 a 7, 8 se si considera anche il consigliere di noi moderati.
Questo a scapito soprattutto della Lega che si ĆØ vista svuotare la rappresentanza. Quindi subito dopo il risultato delle elezioni, Forza Italia ha fatto notare e poi ha rivendicato la necessitĆ di un riequilibrio di pesi e poteri specifici in seno alla giunta presieduta da Francesco Rocca.
Infatti oggi la Lega con 1 solo consigliere esprime 2 assessori, tanti quanti ne ha oggi Forza Italia, che invece mira almeno a raddoppiare la rappresentanza in seno alla giunta di Rocca, a scapito proprio della Lega.
Se dovesse accadere questo, significherebbe che la Lega verrebbe estromessa dalla giunta, cosa che segnerebbe una frattura insanabile.
Fratelli d’Italia dal canto suo non intende minimamente fare un passo indietro accomodante per chiudere la querelle che riguarda solo ed esclusivamente la gestione spicciola del potere.
PerchĆ© di questo si tratta. Conto di piĆ¹ e voglio piĆ¹ assessori, piĆ¹ visibilitĆ . Solo questo ĆØ il problema della crisi che ha investito il Presidente Rocca.
Quindi nessuna diversa visione di governo della regione, degli indirizzi politici, solo la richiesta di un rimpasto di giunta nel quale Forza Italia valga di piĆ¹.
Di fatto una richiesta che politicamente sarebbe anche legittima e che Forza Italia ha portato avanti in questi mesi, senza ottenere nessuna risposta al riguardo.
A mandare dei segnali, il senatore Fazzone di Forza Italia, che aveva fatto aprire la crisi a Frosinone con il sindaco del capoluogo ciociaro traballante. Quello di Frosinone ĆØ stato un banco di prova, anzi le prove generali per l’affondo che Fazzone e il gruppo di forza Italia alla Pisana ha assestato adesso al Presidente Rocca.
CosƬ si ĆØ arrivati alla seduta di ieri, con Forza Italia che in blocco non si ĆØ presentata in aula, mandando lungo il Presidente Rocca che, oltre a non avere il numero legale, rischia nei prossimi giorni di non avere neanche una maggioranza.
Tra l’altro il consiglio regionale doveva discutere del bilancio e degli assestamenti, quindi una seduta chiave per la vita dell’Ente regionale.
La vicenda, che a questo punto non ĆØ sanabile a livello di segreterie regionali, passerĆ al tavolo nazionale che dovrĆ cercare di trovare una quadra e scongiurare una crisi che potrebbe sfociare anche a risvolti clamorosi.
Di fronte a ciĆ² anche l’opposizione ha preso posizione attaccando il presidente Rocca. Il PD ha scritto un post su questa vicenda, non risparmiando nessuno dei protagonisti.
“Se la maggioranza che tiene in piedi il governo di Rocca nel Lazio non cāĆØ piĆ¹ se ne prenda atto e si tirino le conclusioni. Da mesi la Giunta e il Consiglio regionale sono ostaggio delle divisioni e dei mal di pancia tra le forze di destra.” Recita il post del PD.
“Oggi addirittura una parte della maggioranza non sentendosi rappresentata da chi la guida ha deciso di non presentarsi in Aula, dove sono allāordine del giorno provvedimenti importanti di bilancio dellāEnte, facendo cosƬ mancare il numero legale.” Ha chiosato il Partito Democratico.
“Non accettiamo piĆ¹ che unāAssemblea eletta per occuparsi dei problemi e dei bisogni delle cittadine e dei cittadini del Lazio sia costretta allā immobilismo da parte di chi pensa soltanto ai propri interessi personali e alle proprie poltrone. Lāarroganza di Rocca e di Fratelli dāItalia sta portando il Lazio allāingovernabilitĆ “