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la Spuntala Spunta
Home » Editoriali » Salviamo il lago di Nemi. La rabbia dei cittadini

Salviamo il lago di Nemi. La rabbia dei cittadini

Eugenio SiracusaEugenio Siracusa23/08/2024 ore 08:526 Mins Read Editoriali
I tanti cittadini interventui alla manifestazione

In tanti hanno voluto partecipare ieri alla manifestazione indetta per Salvare il Lago di di Nemi ed in tanti hanno voluto far sentire la loro voce.

Semplici cittadini, amanti del lago di Nemi, preoccupati dalla situazione che da settimane viene evidenziata anche dai media nazionali, sullo stato di emergenza del Lago, mentre l’amministrazione comunale nemorense, al di la delle dichiarazioni, vara progetti di sfruttamento turistico dello stesso.

Già arrivare al lago per le viuzze è affare difficile, figurarsi che il traffico veicolare dovesse raddoppiare o triplicare, per non considerare lo sfruttamento del lago stesso.

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Le abbiamo raccolte queste voci che danno il senso della partecipazione calorosa dei cittadini e ne riportiamo alcune tra le più significative.

Andrea del Comitato boschi “Questa non è una risorsa illimitata. La scorsa volta abbiamo bloccato la realizzazione del pontile con tanto di palizzata cementificata, che il sindaco Bertucci voleva far passare per passerella per disabili. Con il cemento poggiato sul bagnasciuga. In 48 ore hanno dovuto smontarla. Il centro canoa? E’ evidente che qualcuno si è messo d’accordo col privato per questo progetto con 300 mila euro di soldi pubblici. Che dire della spiaggetta bianca? hanno messo la ghiaia alterando i luoghi, con un telone di plastica, fatto dal comune. Sono stati fatti dei bagni, come da progetto per un calcolo di 13 persone, con una vasca di contenimento delle acque reflue. Se poi ci fai feste, apertivi e discoteca, quante volte devi svuotarla questa vasca di 20 mila litri di acque reflue.” Che ha proseguito dicendo

“Che dire del distributore su via dei Corsi a chi serve questa antropizzazione? Noi non la vogliamo. La situazione è complessa ma la soluzione è semplice. Dobbiamo far prevalere la volontà della gente. Se non facciamo questo, i progetti dei comuni di Nemi e Genzano porteranno solo danni. Basta pensare che per l’affitto di questa struttura del centro canoa il privato paga al Comune 7200 euro l’anno, ovvero 20 euro al giorno. Se vuoi affittare 1 ombrellone e 2 lettini devi spendere 30 euro. Si capisce da solo a chi è convenuto fare questo e la miopia dell’amministrazione”

L’attacco al Parco dei Castelli. “Il parco ha fatto 40 anni e da 40 anni manca il piano di assetto. Il piano di assetto è una sorta di piano regolatore sovracomunale che impone ai comuni i vincoli da cui non si può derogare. Da 40 anni non si riesce a far approvare il piano di assetto. Una vergogna. Dobbiamo imporre ai comuni e al Parco di approvare un piano di assetto, che non preveda più nuovo cemento, c’è tanto cemento e strutture da recuperare che di nuovo cemento non ne abbiamo bisogno.” Ha concluso Andrea.

Mario “Le spiaggette del lago di Nemi sono state sopposte a vincoli, non si può costruire nulla. Bisogna fare esposti e querele alla soprintendenza perchè tanto il Parco non fa nulla. Durante l’amministrazione di Vairo Canterani i controlli erano rigidi, oggi invece lasciamo stare.“

Lucio un chimico “La cosa peggiore è l’ignoranza da parte di questi signori. Perchè siamo contro il cemento? Perché i trattamenti del cemento distrugge la microbiocenosi del terreno. Se si volesse recuperare quel terreno ci vorrebbero secoli. L’uso del cemento diventa un crimine ambientale. Il 25% del territorio nazionale ha questa situazione. Gli amministratori sono ignoranti, quando va bene, se non collusi. Bisogna prendere coscienza che gli interventi di antropizzazione sul territorio è irreversibile e irrecuperabile.”

Fulvio “Hanno tagliato centinaia di migliaia di alberi, con un effetto sulla CO2 importate, usando mezzi pesanti cingolati, tir per trasportare il legname. Abbiamo fatto notare che la legna è ammucchiata nei boschi a cataste e nessuno l’ha tolta che è a forte rischio incendio. Questo Parco così com’è non serve a nessuno. Sul lago di Nemi il problema non è il centro canoe in se, che può essere utile per chi vuole venire a fare canoa o a fare sport, il problema è come è stato gestito questo progetto e la gestione. Non puoi fare le feste di notte, i fuochi di artificio“

Paola “Per andare in canoa serve l’acqua e l’acqua sta scomparendo. I soldi per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza servono per rilanciare l’ambiente e l’economia. Certo non è così che si rilancia l’economia. Le amministrazione non hanno la lungimiranza di capire quali sono gli interessi di tutti, sono un pò miopi. L’art 55 del codice del terzo settore prevede che l’obbligo delle amministrazioni a coprogettare questi fondi. Dovremmo utilizzare anche questo strumento, insieme alle associazioni ambientaliste. Abbiamo gli strumenti, ci sono le associazioni utilizziamoli.“

Anche Schierarsi ha preso la parola “Qui c’è un problema sono stati fatti i calcoli a questa velocità in dieci anni c’è il rischio che il lago scompaia. Abbiamo affidato i nostri terreni personali al Fondo Forestale Italiano impegnandoci a non farci nulla, per preservarli. Come Schierarsi ci stiamo occupando ance dell’acqua. Oltre alla falda, ogni anno i pozzi prendono un milione di metri cubi di acqua all’anno dal lago di Nemi. Stiamo studiando i dati per capire cosa succede. Dobbiamo mobilitarci e c’è bisogno che tutti insieme ci impegniamo per collaborare e dare una mano.”

Vittorio “Sono addolorato nel vedere questo scempio. Sono incazzato nero. C’è immondizia dappertutto e possibile che nessun vigile, nessun amministratore se ne accorga? Questi non fanno niente potremmo anche pensare di fare noi una pulizia, perché vederlo ridotto così non va bene. Oggi al centro canoa se prendo un ombrellone e un lettino per una famiglia spendi 50 euro, quando loro ne pagano 20 di euro al giorno al Comune, per l’affitto della struttura al Comune. C’è qualcosa che non quadra”

Umberto “Bisogna certo usare la moderazione ma fino ad un certo punto. Noi siamo incazzati. Anni fa col mio furgone fece la raccolta dei rifiuti e li lasciai davanti ai secchioni. I vigili andavano cercando il mio furgone non quelli che li avevano abbandonati. Possiamo fare anche manifestazioni simboliche di protesta, come quella di fare una catena umana che dalle fontane di Nemi e Genzano, attingere l’acqua e scaricarla nel lago. E’ una provocazione certo ma dobbiamo far sapere a chi amministra i comuni che i cittadini sono incazzati.”

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Eugenio Siracusa

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