Il Circolo Culturale del DLF di Velletri, in piazza Martiri d’Ungheria 1, si è trasformato in un luogo fuori dal tempo per celebrare il Samhain, l’antica festa di passaggio tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti. Un evento denso di simboli, musica e libertà espressiva, che ha unito tradizione, arte e cultura queer in una cornice dal fascino cinematografico.
Un allestimento ispirato al cinema horror e all’estetica dark
L’allestimento ha richiamato le atmosfere dark e surreali di un film horror di Sam Raimi, con rimandi a The Evil Dead: luci taglienti, scenografie curate nei minimi dettagli e un’ambientazione immersiva che ha coinvolto ogni angolo del circolo. Il pubblico, numeroso e travolgente, ha riempito gli spazi del DLF in un clima di festa e condivisione, rendendo la serata un’esperienza collettiva di arte e libertà.
Jungla e Alberto Cari incantano con “Amorefobia”
Sul palco, i protagonisti Jungla e Alberto Cari hanno conquistato la platea con il loro sound elettro-rock dalle sfumature punk, unendo energia e introspezione in un live potente e suggestivo.I due artisti hanno presentato “Amorefobia”, il nuovo progetto musicale di Jungla, in cui la forza della musica incontra la fragilità dei sentimenti.
Amorefobia è un viaggio intimo nella paura e nel desiderio, nella malinconia e nella rinascita. Con parole come “appesa a un filo di luna”, Jungla racconta la precarietà dell’amore e la difficoltà di lasciarsi andare dopo una ferita, mentre le sonorità di Alberto Cari amplificano il senso di sospensione tra sogno e realtà. Un disco che parla di nostalgia, frustrazione esistenziale e crescita personale, ma anche del coraggio di restare autentici in un mondo che spesso chiede di mascherarsi.
Il DJ set di Emaslav e la notte danzante del Samhain
Dopo il concerto, il DJ set di Emaslav (nome d’arte di Emanuele Salvatori) ha infiammato la pista, proiettando i partecipanti in un flusso di musica drum and bass e ritmi pulsanti che hanno fatto danzare fino a tarda notte.
A completare l’atmosfera mistica e creativa della serata, il set fotografico curato da Giulia Tagliaferri ha catturato le maschere e le espressioni più significative del pubblico, mentre uno spazio dedicato alla lettura dei tarocchi ha rievocato il simbolismo del Samhain come festa di passaggio e introspezione.





Il messaggio del Samhain queer: libertà, autenticità e inclusione
Oltre alla musica e all’arte, la serata ha lanciato un messaggio forte e necessario: quello della libertà queer. Un tempo “queer” era un’offesa. Oggi è una dichiarazione d’identità e un atto d’amore verso sé stessi. Indica chi vive il genere e l’amore in modo libero, senza ruoli imposti, chiedendo solo ascolto e rispetto.
Al DLF di Velletri questa visione è già realtà: la diversità non divide, ma unisce. In questa notte di Samhain, tra musica, luci e spiriti liberi, la comunità ha celebrato non solo il passaggio delle stagioni, ma anche quello più profondo verso una società più inclusiva e consapevole.
Una festa che celebra il diritto di essere sé stessi
Forse la vera modernità è proprio qui: nel diritto di esistere, di amare e di essere semplicemente sé stessi. Il Samhain del DLF di Velletri è stato molto più di una festa, un rito collettivo di libertà, una dichiarazione di arte, vita e autenticità che lascia il segno nella cultura queer e nella scena artistica indipendente del territorio.






