La sicurezza delle strade provinciali italiane è seriamente compromessa. A lanciare l’allarme è l’Unione delle Province d’Italia (UPI), che nel corso dell’Assemblea nazionale tenutasi a Roma il 15 maggio ha denunciato tagli drammatici agli investimenti destinati alla rete viaria, per un totale di 1,7 miliardi di euro da qui al 2036.
La questione è stata posta con forza dal presidente dell’UPI, Pasquale Gandolfi, che ha parlato senza mezzi termini di un’emergenza infrastrutturale che coinvolge oltre 120.000 chilometri di strade provinciali: “Nel solo biennio 2025-2026 – ha affermato – sono stati sottratti 385 milioni su 550 già assegnati. Cantieri fermi, opere bloccate, sicurezza stradale a rischio.”
Una parte consistente delle risorse sottratte è stata destinata, come evidenziato dalla relazione ufficiale, al finanziamento del ponte sullo Stretto di Messina. Una decisione che, secondo i presidenti delle Province, penalizza pesantemente i territori e i cittadini, privati di interventi fondamentali sulla viabilità ordinaria.

Le riduzioni colpiscono in maniera trasversale: -50% dei fondi per il periodo 2025-2029, -40% tra il 2030 e il 2036. Il presidente Gandolfi ha chiesto l’immediata apertura di un tavolo di crisi al Ministero delle Infrastrutture e il ripristino dei 385 milioni sottratti, ribadendo la necessità di restituire alle Province strumenti adeguati per garantire strade sicure ed efficienti.
“Il Governo deve ascoltarci – ha detto Gandolfi – e rivedere queste scelte che mettono in ginocchio la manutenzione stradale in centinaia di territori, compromettendo la sicurezza di milioni di cittadini.”
L’UPI ha annunciato anche una campagna di mobilitazione e confronto con Regioni e Parlamento, per salvaguardare la rete viaria provinciale, oggi sempre più fragile e lasciata senza risorse.Strade provinciali a rischio, Gandolfi (UPI): “Tagli per 1,7 miliardi. Governo intervenga subito”
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