Il giro delle ville Tuscolane è uno dei più belli da fare nel trekking urbano dei Castelli Romani. Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento ha inizio il periodo più fastoso per il territorio dei Castelli Romani.
Dopo secoli di scontri, di stragi e di distruzioni nell’eterna lotta fra famiglie patrizie per la supremazia nella vita politica romana e all’interno della Chiesa, i Colli Albani divennero meta ambita dei nobili romani, vicini alla Curia, che investirono i loro capitali in opere di grande prestigio.
Ebbe così inizio l’epoca delle sontuose ville barocche abitate da papi, cardinali e dai maggiori esponenti della nobiltà che scelsero la campagna romana per seguire la moda del “vivere alla francese” ma, soprattutto, per stare vicino al papa quando questi in estate si trasferiva ai Castelli Romani.
Frascati, acquisita dalla Camera Apostolica dopo il lungo potere dei Colonna, e già scelta da Pio II, Paolo III e Gregorio XIII per le loro vacanze estive, è la prima città dei Castelli Romani a vivere la stagione delle grandi residenze di campagna. Le ville tuscolane diventeranno nel tempo il simbolo stesso della città, determinando un profondo cambiamento nel suo assetto urbanistico.
Quello che vi propongo questa settimana è un breve giro alla scoperta di alcune di queste ville che, purtroppo, dovrete osservare da fuori perché la maggior parte di esse sono chiuse al pubblico.
La partenza è da Villa Torlonia, oggi parco pubblico, edificata ne 1563, anno in cui lo scrittore Annibal Caro acquistò un terreno dai monaci dell’abbazia di S. Nilo sul quale costruì una villa che chiamò “Caravilla” parafrasando il suo cognome (Car -a-villa).

Dopo diversi passaggi di proprietà, nel 1841 la villa passò alla famiglia Torlonia e nel settembre del 1943 il palazzo andò distrutto durante il bombardamento della città.
Dalla piazza centrale di Frascati è possibile ammirare quella che è considerata la più imponente delle residenze tardo rinascimentali: la superba Villa Aldobrandini, conosciuta anche come Villa Belvedere per la sua posizione panoramica, tanto che Goethe scrisse: “difficilmente una villa può trovarsi in una posizione più deliziosa.”
Il primo edificio risale al 1550 e fu realizzato da monsignor Alessandro Rufini che si costruì una casa sul terreno dove nell’antichità sorgeva la villa degli Ottavi.
Nel novembre del 1598, papa Clemente VIII donò la villa al nipote prediletto: il cardinale Pietro Aldobrandini. I lavori di trasformazione del vecchio edificio iniziarono nel 1601 ad opera di Giacomo della Porta che realizzò questa bellissima dimora principesca.
Noi ci incamminiamo lungo via Annibal Caro, poi lungo via Catone e arriviamo al Parco dell’Ombrellino. Questa area pubblica faceva parte in origine di Villa Lancellotti (o Piccolomini) edificata nel 1594 dal cardinale Alfonso Visconti.

Nel 1617 la villa diventa di proprietà del banchiere Roberto Primi, tesoriere di Paolo V imparentato con i Borghese, e andò in dote alla figlia Caterina che sposava Silvio Piccolomini. La residenza di campagna nel 1866 fu acquistata da Elisabetta Aldobrandini Lancellotti che diede inizio a importanti lavori di restauro.
Dal Parco dell’Ombrellino c’incamminiamo lungo via Luigi Canina e poi su via Borromini e arriviamo nei pressi di Villa Falconieri che è la più antica tra le ville tuscolane (e forse anche la più bella), costruita nel 1548 da monsignor Alessandro Rufini.
Dopo una serie di passaggi di proprietà, Villa Rufina nel 1628 viene acquistata da Orazio Falconieri a cui si deve il restauro completo della residenza di campagna su disegni di Francesco Borromini.

Riprendiamo via Borromini, poi via del Tuscolo e via Cardinal Massaia e arriviamo a Villa Tuscolana (già Villa Rufinella), costruita nel 1578 da monsignor Alessandro Rufini che gli diede questo nome per distinguerla dall’altra sua residenza di campagna: Villa Rufina.

Villa Rufinella, posizionata nel punto più alto della collina sopra alla città di Frascati, nel 1604 fu acquistata da Clemente VIII per evitare che altri, dall’alto, potessero curiosare e infastidire gli ospiti di Villa Aldobrandini.
Agli inizi dell’Ottocento, papa Pio VII vendette la Rufinella a Luciano Bonaparte che iniziò una campagna di scavi nell’area circostante con la scoperta dei resti di una villa forse appartenuta a Cicerone (per cui la residenza prese il nome di Villa Tuscolana).
La residenza di campagna nel 1872 fu acquistata da donna Elisabetta Aldobrandini Lancellotti, artefice del ridisegno del parco con la realizzazione di alcuni viali che unirono la Rufinella a Villa Aldobrandini.
Torniamo indietro sino al Parco dell’Ombrellino, prendiamo via Ercole Consalvi e dopo un po’ di cammino arriviamo a Villa Parisi, costruita intorno al 1595 da monsignor Ferdinando Taverna che vent’anni dopo la cedette a Scipione Borghese. Nel 1896 la villa venne venduta a Saverio Parisi, la cui famiglia ne è ancora oggi proprietaria.

Da Villa Parisi dopo un breve cammino arriviamo alla maestosa Villa Mondragone, acquistata nel 1565 dal cardinale Marco Sittico Altemps.
La residenza di campagna fu oggetto di grandi lavori e, una volta completata, ospitò più volte papa Gregorio XIII che qui, nel 1582, promulgò la bolla Inter gravissimas che diede avvio alla riforma del calendario oggi in uso, il Calendario Gregoriano.

La villa ospitò le vacanze estive di diversi pontefici, fin quando Urbano VIII Barberini, nel 1626, trasferì a Castel Gandolfo la sede della residenza estiva papale, chiudendo così il periodo più splendido di Villa Mondragone.
Da qui dopo circa10 minuti di cammino si ritorna al nostro punto di partenza.